La Russa: "L'Italia resta in Afghanistan, irrinunciabili gli obiettivi della missione"

Il ministro della Difesa frena Bossi che ha detto, dopo gli attacchi contro i soldati: "Io li porterei tutti a casa". E aggiunge: "Se pensassimo da papà, come Bossi, sarebbe il primo sentimento. Se parliamo da ministri è un compito irrinunciabile"

La Russa: "L'Italia resta in Afghanistan, 
irrinunciabili gli obiettivi della missione"

"La presenza dei nostri militari in Afghanistan è imprescindibile. Lasceremo il paese solo quando saranno garantite le condizioni di sicurezza". Il ministro della Difesa Ignazio La Russa arrivando al convegno organizzato dai Circoli Nuova Italia, frena Bossi che ha detto, dopo gli attacchi contro i nostri soldati: "Io li porterei tutti a casa. Visti i risultati e i costi ci penserei su. Io sono per spendere il meno possibile anche se so che c'é un problema internazionale che non è semplice risolvere".

Ritirare le truppe italiane dall'Afghanistan? "Se pensassimo da papà, come ha fatto Bossi, questo sarebbe il primo sentimento. Ma se parliamo da ministri sappiamo che quello che stanno facendo i nostri ragazzi in Afghanistan è un compito importante, imprescindibile, irrinunciabile", ha aggiunto La Russa. "Torneremo indietro quando avremmo concluso l'obiettivo della missione che è dare all'Afghanistan la possibilità di gestire autonomamente il territorio, consentendo condizioni di sicurezza non solo in Afghanistan, ma anche per quella parte del mondo che vuole combattere il terrorismo".

Vertice con i militari Ignazio La Russa terrà tra martedì e mercoledì prossimi all'Aquila un vertice della Difesa, per fare il punto sulla situazione in Afghanistan dopo l'escalation di attacchi ai militari italiani. La Russa ha ricordato che nei prossimi giorni sarà nel capoluogo abruzzese anche per inaugurare una strada che la Difesa ha costruito con i soldi risparmiati il 2 giugno. I giornalisti hanno chiesto a La Russa se ci saranno novità sui 'caveat': "Presto faremo il punto della situazione. Non ci sono caveat e non è cambiata la natura della nostra missione. E' solo diventato più frequente il contatto e quindi le possibilità di pericolo" ha risposto il ministro.

Frattini: useremo anche i Tornado Contro quella che "é visibilmente un'escalation", "aumenteremo i Predator e la copertura dei Tornado, in funzione non solo di ricognizione, ma anche di vera e propria copertura". Il ministro degli Esteri Franco Frattini assicura che i militari italiani verranno messi nelle condizioni di fronteggiare i pericoli contro cui combattono in Afghanistan e spiega che gli aerei Tornado verranno utilizzati anche in azioni di combattimento. Intervistato dal Corriere della sera, il titolare della Farnesina parla di un Hamid Karzai "indebolito" in vista delle elezioni presidenziali del 20 agosto e osserva: "Se sarà riconfermato, dovrà costruire intorno a sé una nuova leadership in grado di affiancarlo durante il mandato a affermarsi progressivamente".

Brunetta: è in gioco la anche la nostra libertà  Il ministro della Pubblica amministrazione non è d'accordo con l'alleato di governo Umberto Bossi, favorevole al rimpatrio dei militari italiani in Afghanistan, dopo l'ennesimo attacco terroristico. "Non sono d'accordo - risponde ai microfoni di Rtl 1025. - Noi in Afghanistan ci giochiamo anche la nostra libertà. Non possiamo pensare di guardare solo nostro ombelico nostro senza guardare al resto del mondo. La soluzione è quella di coordinare meglio le forze di libertà presenti in quel Paese. Ormai, ripeto, la nostra libertà si gioca a livello globale e quindi fa bene il governo a dare il massimo dei mezzi e il massimo della fiducia ai nostri ragazzi in Afghanistan".

Franceschini: i soldati vanno difesi Il primo obiettivo è difendere i militari italiani impegnati in Afghanistan, il secondo "ridefinire i termini della missione". Lo sostiene il segretario del Pd Dario Franceschini, dopo i recenti fatti in Afghanistan e il dibattito che ne è scaturito. "I ragazzi italiani che ogni giorno rischiano la vita - ha detto - hanno diritto a vedere dei ministri che non litigano tra di loro e a sentirsi coperti da un governo che li tutela nell' ambito del mandato parlamentare. Il primo nostro dovere è proteggere i nostri soldati, restando nell'ambito delle misure disposte del Parlamento e, semmai, con un'azione attiva sul piano internazionale del Governo italiano perché vengano ridefiniti i termini della missione".

Proseguono i combattimenti Sedici talebani e due soldati afghani sono stati uccisi ieri nel corso di due distinti scontri nell'est dell'Afghanistan. Lo ha reso noto il ministero afghano della Difesa. I talebani hanno lanciato diversi razzi su un posto militare nel Nuristan, regione montuosa alla frontiera con il Pakistan. I soldati hanno risposto e ucciso 16 ribelli. In un altro episodio, due soldati afghani sono stati uccisi e altri tre feriti dopo che il loro veicolo ha urtato una mina nella provincia di Paktika, alla frontiera pachistana.

Ieri tre soldati italiani erano rimasti feriti in due distinti episodi in Afghanistan, all'ovest: due in un blindato finito su una mina a sud di Herat, uno in una imboscata dei talebani a bersaglieri e parà della Folgore a Bala Boluk, nella zona di Farah. Sempre ieri i parà della Folgore erano intervenuti in soccorso di militari della forza Nato Isaf caduti in una imboscata nei pressi di Kabul.

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