Risponde serafico e per nulla sorpreso il coordinatore nazionale del Pdl, Ignazio La Russa alla notizia dellesclusione del listino di Formigoni. «Ce lo aspettavamo - risponde - il sistema affida allo stesso organismo che ha preso la decisione la potestà di esaminare il ricorso. Ed è di tutta evidenza che in 24 ore, in assenza di nuovi elementi, è difficile che il pronunciamento sia diverso. A questo punto confidiamo nel Tar». Il ministro della Difesa non perde però la sua combattività: «Noi non ci rassegniamo e ripeto visto che non cè peggior sordo di chi non vuol sentire, che nei limiti della democrazia e della legalità non lasceremo nulla di intentato». Parla di attacco alla democrazia, invece, Maurizio Lupi, vice Presidente Pdl della Camera dei Deputati: «Ormai siamo ben oltre la verifica di errori formali. Siamo allo stravolgimento delle regole democratiche. Dopo il respingimento del ricorsi presentati dal Pdl è chiaro a tutti il tentativo di impedire a 15 milioni di cittadini italiani di partecipare a regolari elezioni. In Lombardia, con una decisione amministrativa, si stravolge di fatto il risultato elettorale e questo non è accettabile. Chi si è assunto questa responsabilità dovrà risponderne agli elettori». La lettura e la preoccupazione del mondo politico, a tutti i livelli e in tutti gli schieramenti, è che si leda in qualsiasi modo il diritto degli elettori al voto: «Se dietro i controlli fatti cè malizia politica - si chiede Enrico Marcora, capogruppo dellUdc in provincia - spero che il Tar privilegi il diritto dei cittadini di andare a votare in uno scenario normale e non artefatto per vizi di forma».
È colpa del partito se i lombardi rischiano di trovarsi in difficoltà alle urne. Almeno così sostengono gli esponenti del Pd in consiglio regionale. Secondo il capogruppo Carlo Porcari, la vicenda, «conferma lirresponsabilità del Pdl e della Lega, sia nei confronti dei loro elettori, che rischiano di trovarsi senza rappresentanza, sia verso una serena competizione elettorale». È caccia al colpevole invece nella Lega, che rischia di venire esclusa dalla competizione elettorale, per un errore non commesso: «Voglio confrontarmi di persona e pesantemente con chi è responsabile di questa situazione - avverte Stefano Galli, capogruppo della Lega in Regione Lombardia -.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.