Giannino della Frattina
«Letizia Moratti è sicuramente un valore aggiunto importante. Ma, come dimostrano anche i sondaggi, a determinare la vittoria è lo schieramento. Tutti insieme si vince e tutti insieme si perde». Deciso, ma senza polemica Ignazio La Russa, colonnello di Alleanza nazionale che su Milano tiene sempre ben stretti gli artigli. «Tutto riuscirete - gracchia mefistofelico -, fuorché a farci litigare con la Moratti». Il bene comune non è né di destra né di sinistra, aveva detto lei ieri intervistata dal Giornale. «Bisogna abbandonare la logica dei partiti, sempre di corto respiro», il siluro indirizzato con destinatario ben chiaro. Tanto da annunciare addirittura in giunta uomini del centrosinistra («Sceglierò sempre le migliori personalità, indipendentemente dal colore. A chi lavora con me non chiedo mai per chi abbia votato»).
Frasi che non scalfiscono il self control di Alleanza nazionale. «Si vincono le elezioni con la forza dei partiti - chiosa La Russa -. Quello del candidato è solo un valore aggiunto. E Letizia Moratti è un ottimo candidato. Una che può comunicare benissimo agli elettori i valori del centrodestra. Lei ha un compito solo, raccogliere tutti i voti dello schieramento. Se ci riuscirà, il sindaco di Milano sarà ancora nostro». La lista civica e le personalità pescate dalla società civile? «Nessun problema. Noi di An siamo stati i primi ad aprirci. Lo abbiamo già fatto alle scorse elezioni regionali, capiamo benissimo il progetto della Moratti. Non le chiediamo fuochi dartificio, ma di valorizzare il patrimonio dei partiti e di aggiungere quel 2 o 3 per cento di voti che ci faranno vincere con ancor più tranquillità». E snocciola i sondaggi. Anche quelli «taroccati» del centrosinistra. «Perfino in quelli malevoli - spiega -, i partiti del centrodestra sono in testa. Se poi aggiungiamo il 14 per cento che hanno assegnato a Ombretta Colli... A Messina, purtroppo, un candidato pur bravissimo ha preso meno voti della coalizione. È solo questo che non deve succedere. E per questo dico che la Moratti per il centrodestra devessere un valore aggiunto». Per ora dal ruvido La Russa solo zucchero e violini. «Ottimo il suo approccio pragmatico e concreto. In perfetto stile meneghino, capace di coniugare la soluzione dei problemi ancora irrisolti e la volontà di far sognare».
Qualità che, nonostante lattacco, non possono che piacere a Giovanni Bozzetti, uomo di giunta e di partito. Menghino e dunque concreto pure lui. «Servono progetti di ampio respiro - assicura lassessore a Moda e grandi eventi di palazzo Marino -. E Milano ha tutte le carte in regola». Esempi? «La candidatura allOlimpiade, la grande Expo mondiale. Se, come dice la Moratti, vogliamo far sognare Milano, dobbiamo riuscire a coinvolgere i privati. Unalleanza tra mondo produttivo e istituzioni è ormai necessaria, il privato non deve più esser visto da chi amministra come una controparte o addirittura un avversario, ma piuttosto come un alleato». E gli esempi di chi ha fatto parte della giunta Albertini sono numerosi. «Tantissime le iniziative, le grandi opere costruite grazie al project financing, i trasporti. Eventi di grande successo sono stati organizzati con pochi soldi. Penso allultima notte bianca costata 4 milioni di euro, ma solo 300mila al Comune. Merito degli sponsor o di chi presta gratuitamente la sua opera. Certo, ci vogliono massima trasparenza e rispetto delle norme di legge. Ma qui si gioca lo sviluppo della città». Ovviamente daccordo col manifesto Moratti sullinternazionalizzazione. «Un processo già cominciato ma che va incrementato. Certo non si erano mai visti tanti architetti di fama mondiale lavorare insieme per cambiare il volto di una città.
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