Mosca - Un Boeing 737-500 della compagnia di bandiera russa Aeroflot e' precipitato nella notte nella regione montagnosa degli Urali provocando la morte di tutte le 88 persone a bordo, fra le quali un cittadino italiano. Come ha precisato la stessa Aeroflot in un comunicato, degli 82 passeggeri che viaggiavano sul Boeing, 21 erano stranieri: un italiano, nove azerbaigiani, cinque ucraini, un francese, uno svizzero, un lettone, un americano, un tedesco e un turco. L'aereo, partito dall'aeroporto Sheremietievo di Mosca, si e' schiantato al suolo nella fase di atterraggio a Perm, importante citta' degli Urali. Squadre di vigili del fuoco prontamente intervenuti hanno spento un incendio sviluppatosi subito dopo l'impatto al suolo del velivolo, i cui resti hanno in parte ostruito una vicina linea ferroviaria che e' stata chiusa al traffico.
La vittima italiana Tommaso Martinazzo, la vittima italiana dell'incidente aereo avvenuto in Russia, era un imprenditore di Crocetta del Montello (Treviso) di 51 anni, sposato e con due figlie. La sua attività era legata alla essicazione del legno. Aveva una impresa in proprio, ma lavorava per conto di altre aziende venete. "Era spesso all'estero per lavoro - racconta il sindaco di Crocetta, Eugenio Mazzocato - ma quando era in paese era un personaggio molto attivo all'interno della nostra comunità".
Le indagini sul disastro Una squadra di investigatori e tecnici e' subito partita da Mosca per far luce sul disastro, anche se al momento non vi sono elementi che possano far pensare a un attacco terroristico o a un atto di sabotaggio. "A bordo vi erano 88 persone, 82 passeggeri e sei membri dell'equipaggio', ha detto Irina Andrianova, portavoce del ministero per le situazioni di emergenza. 'Sono morti tutti. Non si sono registrate vittime al suolo", ha aggiunto. Andrianova ha precisato che i contatti con l'aereo si sono persi quando era a una altitudine di 1.800 metri e si apprestava ad atterrare a Perm. Il presidente russo Dmitri Medvedev e' stato informato della sciagura dal ministro per le situazioni di emergenza Serghiei Shoigu - hanno riferito le agenzie russe citando il servizio stampa del Cremlino.
Scatole nere Sono state trovate due scatole nere alla periferia di Perm dove è caduto il Boeing 737. Secondo una prima ipotesi che rimbalza sulle agenzie, la disgrazia aerea potrebbe essere stata causata dalla rottura o dall'incendio di uno dei motori.
Il disastro odierno e' stato il peggiore ad aver coinvolto un
aereo russo da quando nell'agosto 2006 170 persone morirono in
un velivolo della Pulkovo Airlines precipitato in Ucraina mentre
era in volo da Anapa, sul Mar Nero, a San Pietroburgo.
L'ultima sciagura ad aver coinvolto un aereo dell'Aeroflot
risale al marzo 1994 quando in Siberia perirono 70 persone.
Aereo noleggiato in Irlanda Il Boeing 373 dell'Aeroflot era stato noleggiato dalla compagnia privata 'Pinewatch Limited' con base a Dublino lo scorso luglio fino al marzo 2013: lo ha reso noto la compagnia di bandiera russa, che ha promesso un risarcimento fino a due milioni di rubli (56 milioni di euro) ai famigliari delle vittime, tra cui figurano anche sette bambini. Il presidente russo Dmitri Medvedev ha già espresso le sue profonde condoglianze e quelle del primo ministro Vladimir Putin, mentre le autorità di Perm hanno dichiarato un giorno di lutto.
La tv Vesti 24 ha mostrato le immagini dei rottami dell'aereo sparsi su una vasta aerea boscosa e la testimonianza di una donna secondo cui il velivolo ha preso fuoco quando era ancora in volo sfrecciando "come una cometa cadente". Secondo l'Aeroflot, il Boeing ha perso il contatto con la torre di controllo ad una altitudine di 1100 metri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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