Dalla Russia su due punte per sognare il «Lago dei cigni»

Valeria Pedemonte

Il teatro Carcano, tralasciata per un breve periodo la programmazione abituale dedicata ai classici della prosa, il 31 dicembre e il primo gennaio, propone uno dei balletti più noti ed amati: Il lago dei cigni di Ciaikovskij. Per dar vita a questo titolo è stato richiamato il Balletto di Mosca - Le classique. La stessa compagnia che lo scorso anno tanto successo aveva conseguito con le rappresentazioni de Lo schiaccianoci.
Per accontentare gli appassionati di balletto, ma anche i bambini, per fine anno sono stati programmati due spettacoli: alle 19.30 e alle 22.30. Quest’ultima rappresentazione verso mezzanotte prevede anche un brindisi. Alle 17 di domenica, primo gennaio, va in scena l’ultimo spettacolo del Lago dei cigni.
La compagnia del Balletto di Mosca - Le classique è stata fondata nel 1990 da Alik Melikov ed è composta da 48 elementi fra danzatrici e danzatori. Fra questi ci sono dei veri rappresentanti della celebre scuola della danza russa, dalla notevole tecnica classico-accademica, provenienti dai più celebrati teatri russi, fra i quali il Bolshoi di Mosca e il Kirov di San Pietroburgo nonché da Odessa e Kiev. Il Balletto di Mosca ha in repertorio un gran numero di titoli della tradizione e c’è da scommettere che l’anno prossimo, in questo periodo, lo rivedremo in altri balletti.
Il lago dei cigni è uno dei principali titoli del repertorio «classico» di tutte le compagnie di balletto del mondo, primo della celebre triade ballettistica di Ciaikovskij (La bella addormentata, Lo schiaccianoci e - appunto - Il lago dei cigni).
Il Lago dei cigni ebbe la sua prima nel febbraio del 1877 al Bolshoi di Mosca, ma fu un insuccesso per colpa di una coreografia decisamente banale. Il lago dei cigni avrebbe dovuto subire altri tre insuccessi, prima di essere valutato nel giusto modo. Infatti dovettero trascorrere ben undici anni prima che il direttore del Marijnskij, principe Vsevolojskij, decidesse di riprendere il titolo incaricando, per la parte coreografica, Marius Petipa. Era il 17 febbraio del 1894 allorché, per commemorare la scomparsa dell'autore avvenuta pochi mesi prima, venne messo in scena il secondo atto: fu un successo. In seguito Petipa prese a lavorare all’intero balletto, rivedendo il libretto e la partitura, alla quale interpretò alcuni brani pianistici di Ciaikovskij, orchestrati da Riccardo Drigo, che, a sua volta vi aggiunse pure qualche pagina di sua composizione (grand pas de deux). La coreografia fu definitivamente creata da Petipa a da Ivanov.
Da allora Il lago dei cigni è diventato un classico della danza, in una fusione perfetta di accademica composizione coreografica e di tardo-romantica poesia: un compendio di chiarezza formale di inquietante simbolismo psicologico, di virtuosismo spinto al massimo, di intensità espressiva e di drammaturgia teatrale.
Il trionfo definitivo del balletto deve molto anche alla ballerina italiana Pierina Legnani, protagonista decantata del doppio ruolo di Odile/Odette, rivelatosi subito come uno dei più ardui del repertorio ballettistico.

Per interpretare questo duplice ruolo le danzatrici devono possedere personalità ed un ampio respiro tecnico-interpretativo.
Al teatro Carcano nel Lago dei cigni danzano: Vera Sharipova, Andrei Yapin, Eugenia Novikova, Anna Kostina, Vladislav Ivanov.

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