da Roma
Cè chi pensa al dopo 9 aprile e ha deciso di dar colpi allavversario. La strategia è quella del «per vedere leffetto che fa» e parte dalla Margherita. Il suo organo ufficiale, Europa, ieri ha deciso di prendere di mira Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Secondo il quotidiano che fa riferimento a Francesco Rutelli, i leader di An e Udc in questa campagna elettorale «hanno dimostrato di essere pesi davvero un po leggeri» e siccome Forza Italia starà «sopra la soglia di galleggiamento del 20 per cento», non ci sarà alcuna «frantumazione, soprattutto se il Cavaliere mantenesse limpegno a rimanere in politica». Conseguenze? «Siamo disposti a giurare che nelle prossime settimane i gesti di insofferenza reciproca si moltiplicheranno. Saranno inutili, ma clamorosi» sentenzia Stefano Menichini, direttore di Europa. Il suo editoriale si accompagna al titolo principale del quotidiano, che racconta di «un piano di Follini per andare da soli» in «una campagna elettorale anti-Berlusconi».
Perché colpire lUdc? Perché scrivere che «adesso è nei guai seri?». Il disegno è abbastanza chiaro: i centristi dellUnione sono impegnati a dragare consensi non solo a sinistra, ma soprattutto nellarea del centrodestra. Questo disegno per riuscire però deve essere accompagnato da un terremoto nella Casa delle libertà. Terremoto che può avvenire solo con una caduta libera di Forza Italia, ma con le previsioni di un partito di Berlusconi sopra il 20 per cento, questo scenario naufraga e per questo occorre allora cercare di provocare una frattura allinterno della maggioranza, suggerendo a Fini e Casini una linea di rottura con Berlusconi. Ieri nessuno ha colto linteressato consiglio del quotidiano della Margherita. Gianfranco Fini da Bologna ha detto che «Silvio Berlusconi è un uomo che nove volte su dieci fa di testa sua», ma non si è spostato di un millimetro dalla linea di sostegno alla campagna della maggioranza: «Sono convinto che alle elezioni non ci sarà parità, che il centrodestra vincerà e questo spiega perché ho detto e confermo che se il risultato non sarà netto si tornerà a votare».
Pier Ferdinando Casini invece continua a comporre il puzzle delle liste e ieri si è dedicato alla presentazione della candidatura di Egle Santolini, presidente del Forum delle famiglie, che per il presidente della Camera «è solo la punta dell'iceberg dellimpegno dellUdc di presentare nelle proprie liste esponenti del mondo cattolico, come il presidente delle scuole cattoliche europee, Walter Boero».
Sulla famiglia Casini ricorda il quoziente familiare: Casini e Lorenzo Cesa lo annunciano in una conferenza stampa sottolineando che ora il quoziente familiare e l'impegno per una «rivoluzione» fiscale («più figli meno tasse») per i quali il partito si è battuto, sono diventati patrimonio di tutta la Casa delle libertà. Casini spiega in tre punti la linea della maggioranza sulle politiche familiari: «Più figli, meno tasse e bonus bebè».
La campagna elettorale della Cdl «a tre punte» continua, mentre è lo stesso quotidiano Europa a individuare il nemico a sinistra: la Rosa nel Pugno che può contare sulle «pagine piene» dei giornali ma sulle «urne vuote».
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