Il braccio di ferro tra Ryanair e lEnac sui documenti di identità da accettare ai controlli, ieri si è chiuso con un compromesso ma con un unico vincitore: la compagnia irlandese, che ancora una volta è riuscita - senza costi - a far parlare di sé e a tener desta lattenzione dellopinione pubblica. Aveva persino annunciato, come arma di pressione, un ritiro dai voli domestici in Italia dal 23 gennaio: nessuno ci aveva creduto. Nemmeno chi - come il comandante Giuseppe Gentile, amministratore delegato di Air Italy - si era fatto avanti per coprire i vuoti eventualmente lasciati dal vettore low cost. Ieri, puntualmente, anche questa minaccia è stata ritirata: Ryanair continuerà a volare normalmente, con le consuete trovate e con la solita, aggressiva politica di marketing.
Ricordiamo il motivo del contrasto: Ryanair si era rifiutata di flettersi alle norme italiane, che per la riconoscibilità del passeggero allimbarco prevedono lesibizione di un documento a scelta tra un ampio ventaglio, e si era irrigidita nel voler accettare soltanto il passaporto e la carta didentità. Astutamente, Ryanair si appellava a motivazioni di sicurezza, che specie di questi tempi sono un tabù sul quale nessuno si sente di discutere. La vera ragione, probabilmente, stava invece in unaccelerazione «spinta» delle procedure dimbarco, così come richiesto dalla politica della compagnia, sempre tesa a ottenere la massima efficienza in ogni segmento del processo produttivo (e dalla quale nascono, a onor del vero, gran parte dei successi della low cost).
Ieri si è svolto un incontro chiarificatore tra i rappresentanti della compagnia e quelli dellEnac. Al quale è seguita, tuttavia, unulteriore precisazione di Ryanair. LEnac ha accolto le scuse di principio di Ryanair (che ha detto: «Mai messa in discussione la sicurezza degli aeroporti italiani»), e ha «preso atto che Ryanair ha un problema organizzativo nei confronti dei documenti di riconoscimento individuati dalla normativa italiana». Come compromesso, Ryanair accetterà, oltre a passaporto e carta didentità, anche le carte cosiddette At-Bt, rilasciate ai dipendenti dei ministeri. Ma restano fraintendimenti sul resto: secondo lEnac, «la compagnia ha chiesto del tempo per valutare la possibilità di accettare in futuro anche altri documenti, tra cui la patente di guida». Secondo il «chiarimento» di Ryanair, invece, il suo no a patenti di guida, licenze di pesca, tesserini professionali «è definitivo e già concordato con lente».
Ieri la compagnia irlandese ha fatto sapere di aver superato, nellanno solare 2009, i 65 milioni di passeggeri (più 13%). Per il 2010 lobiettivo resta quello di diventare la prima compagnia da e per lItalia, superando Alitalia.
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