«Sì alle liste civiche in appoggio alla Moratti»

Rinviare il taglio dei consiglieri (da 60 a 48) e degli assessorati (da 12 a 16). I mal di pancia per le liste elettorali ridotte dalla Finanziaria sono già scoppiati, per evitare sorprese in aula dai consiglieri che rischiano di rimanere fuori e trovare posto alle new entry, il sottosegretario all’Economia Luigi Casero potrebbe far inserire nel decreto Milleproroghe a gennaio un salva-poltrone per le città con oltre un milione di abitanti, come Milano e Napoli. E ieri il coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà, dopo un vertice con quello nazionale Ignazio La Russa e il sindaco Letizia Moratti a Palazzo Marino, ha ammesso che «sarebbe auspicabile» perché «in città come Milano ci sono zone che pesano 150mila abitanti, devono avere un’adeguata rappresentanza politica». Anche se la Lega è già sulle barricate.
Dai due colonnelli del primo partito in città, è arrivato intanto un primo via libera al sindaco alle liste civiche di sostegno alla sua candidatura, ma con paletti ai rappresentanti del Pdl che volessero correre «fuori casa». Per evitare la dispersione di voti a tutto vantaggio del Carroccio. Tra le ipotesi, una lista di giovani, una ambientalista e una di esponenti della società civile che hanno voglia di mettersi in campo «Per Letizia Moratti». Podestà dice sì a «una lista che rappresenti il mondo ambientalista» e non ha problemi a citare un nome e cognome che gira da qualche tempo, l’ex assessore alla Mobilità della giunta Moratti Edoardo Croci. Che una volta fuori dalla giunta ha lanciato i referendum sull’ambiente. «Non erano contro, ma di stimolo all’azione dell’amministrazione - puntualizza Podestà -. Personalmente non vedrei nessuna ragione di estromettere Croci da una corsa insieme, e una lista ambientalista legata al centrodestra avrebbe un significato per l’azione coraggiosa della giunta su questo tema». Semmai «c’è un ragionamento generale da fare: se il Pdl, la Lega e gli altri alleati vogliono rappresentare da soli l’elettorato. Io credo che qualche lista civica ci stia». Ma storce il naso all’ipotesi di una formazione guidata dall’assessore e capodelegazione Giovanni Terzi. «Sono portato a dire che chi nasce dal Pdl sia nel Pdl. Un rappresentante del partito in una lista civica sottrae parte del voto al partito stesso».
Sì a liste civiche, conferma La Russa, ma «non di scomposizione, ho detto al sindaco che devono andare a individuare, se esistono e sono disponibili, nomi nuovi da aggiungersi, non devono servire a dividersi».

Sui manifesti senza simbolo dei partiti ribatte che «anche Formigoni per le regionali lo aveva fatto ed è giusto che un sindaco si presenti prima per il suo lavoro a tutta la città». Il partito intanto mette a punto la grande mobilitazione dell’11-12 dicembre a Milano per il sostegno al governo prima del voto di fiducia.

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