Si arroventa lo scontro fra Associazione industriali della Spezia ed il Comitato per la salvaguardia del golfo.
Enrico Schiffini, imprenditore delle cucine, che guida la cordata ambientalista contro i dragaggi del porto, attacca Francesco Masinelli, presidente Assindustria, che aveva risposto all'ennesimo ricorso al Tar invitando a «contare» i guastafeste del comitato, accusato di paralizzare lo sviluppo del golfo, con i suoi «no». «Siamo 14.000 - replica Schiffini - più le migliaia di iscritti a Wwf e Italia Nostra, con i quali abbiamo fatto il nuovo ricorso. Perché? Perché ripropone i dragaggi, camuffati da bonifica. Si fa rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta. Abbiamo vinto fin qui, perché sostenevamo e sosteniamo l'illegittimità del dragaggio senza bonifica. Andremo avanti perchè siamo in uno stato di diritto».
In quanto ai numeri, Schiffini dichiara: «Sono le aziende industriali ad essere scarse in provincia. Lo stesso presidente non è a capo di attività industriali. Questi capitani sentono una scossa elettrica solo per difendere i propri interessi di bottega. Noi, senza partito e senza interesse, andiamo avanti».
Schiffini ribadisce che i 300 mila metri quadrati di interramenti e il raddoppio della movimentazione dei container previsti nel piano regolatore portuale rischiano di segnare per sempre la fine del golfo. «Manca un disegno di grande respiro. Una città che rinuncia alla bellezza, al rispetto della natura, alla qualità della vita - ha concluso - è condannata ad un inesorabile destino».
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