Si chiama «Statuto dautonomia della Lombardia», è la nuova Costituzione regionale ed ha avuto il primo via libera dal consiglio a larghissima maggioranza e senza neanche un voto contrario. Il primo articolo spiega che «la Lombardia è Regione autonoma della Repubblica italiana» e si sofferma sui suoi simboli: la festa (probabilmente il 7 aprile, anniversario del giuramento di Pontida), la bandiera, lo stemma e il gonfalone, che saranno decisi con una legge apposita. Si conferma il presidenzialismo (con lelezione diretta del governatore), ma si rafforzano i poteri del consiglio (ad esempio sul bilancio), si insiste su principi cardine come «il diritto alla vita in ogni sua fase», «limpresa come fondamento, insieme al lavoro, del sistema economico e produttivo», «la piena integrazione degli stranieri», «il pluralismo e limparzialità dellinformazione». Sessantuno favorevoli (il quorum era 41) e nove astenuti, è quel che si definisce un sì bipartisan. Adesso tocca alla seconda lettura (prevista il 15 maggio), poi i 65 articoli partiranno per Roma dove il governo avrà un mese di tempo per dare il via libera o ricorrere alla Consulta.
Ettore Albertoni, il leghista presidente del consiglio regionale che ha fatto dellapprovazione dello Statuto la sua missione politica, è soddisfatto anche se già rilancia: «È un pilastro dellautonomia ma non basta. Adesso servono i soldi e le strutture adeguate. E bisogna andare avanti con il federalismo in discussione a Roma». (...)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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