«Impulsivo», «imprevedibile», «imprudente». È così Mikhail Saakashvili, presidente della Georgia. La stampa internazionale sinterroga su quanto la personalità emotiva del leader abbia pesato sulle sue ultime decisioni. Lui è licona della Rivoluzione delle Rose del 2003, i moti pacifici che fecero cadere lex ministro degli Esteri sovietico, Eduard Shevardnadze. E che portarono Saakashvili a vincere a 36 anni le elezioni, diventando il più giovane presidente al mondo. Allora, la sua impulsività gli fece gioco. Il 22 novembre 2003, davanti alle televisioni del mondo, irruppe in Parlamento e ordinò a Shevardnadze, accusato di brogli alle urne, di lasciare laula. Raggiunse poi lo scranno dellavversario, cercò le telecamere e bevve dun fiato il bicchiere di tè lasciato lì dal rivale. Fuori, migliaia di manifestanti mettevano rose nelle canne dei fucili dei soldati.
Ora, limpulsività del leader ha messo a rischio quella Rivoluzione salutata dallOccidente come fenomeno di democratizzazione e le velleità di Tbilisi dentrare nella Nato. Le ultime mosse militari di Saakashvili hanno sollevato critiche. La settimana scorsa, lesercito di Tbilisi ha risposto ai colpi di mortaio dei ribelli della regione separatista dellOssezia del Sud, appoggiata dalla Russia. Le truppe georgiane sono entrate nellarea e Mosca è intervenuta. Tbilisi ha dato al Cremlino loccasione che da tempo cercava per ribadire il proprio controllo sullarea, dicono gli esperti, che definiscono la mossa di Saakashvili un azzardo: il suo esercito conta 32mila uomini; quello russo 395mila. Ha 128 carri armati; Mosca ne ha 23mila. I suoi caccia sono otto; quelli dellaviazione russa 1.809. È Davide contro Golia, scrive il Times, che ritiene il tentativo di Saakashvili «una scommessa di troppo, fondata su un giudizio errato», quello che i membri della Nato e gli Stati Uniti sarebbero intervenuti in suo sostegno. Ma il mese scorso, Washington aveva detto alla Georgia di andarci piano in Ossezia, di usare la diplomazia.
Saakashvili «lamericano» è il grande alleato di Washington nella regione. Lavvocato poliglotta educato in America, sposato con unolandese, è amante del vino georgiano e della cultura occidentale. È noto per essere sicuro di sé, autoritario, irritabile, emozionale. Non hanno giocato a suo favore le fotografie del suo tour di Gori, bombardata dai russi, quando a un suo cenno spaventato e immotivato le guardie del corpo lo hanno buttato a terra, temendo un attacco. Fonti giornalistiche locali hanno raccontato al Giornale uno Saakashvili psicologicamente stremato, teso, che non ha dato lidea, davanti alle telecamere, del leader saldo. Il Wall Street Journal nota la stridente differenza tra lalto e irascibile georgiano e il suo tarchiato e freddo rivale russo, lex spia del KGB, Vladimir Putin.
Anche in casa, Saakashvili ha più volte agito impulsivamente. Dopo la Rivoluzione delle Rose, ha promesso riforme anti-corruzione, aperture al mercato libero, democratizzazione.
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