
Assemblea pubblica ieri sera nella Sala Giuseppe Di Vittorio della Camera del Lavoro. In agenda la situazione del centro sociale occupato Leoncavallo sgomberato a sorpresa in agosto su iniziativa del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ma soprattutto le questioni organizzative legate alla manifestazione di supporto in programma per sabato. Molta gente, almeno cinquecento le persone presenti. "L'ingiustificata dimostrazione di forza muscolare con cui è stato eseguito lo sfratto, ci ha spinto immediatamente a lanciare le nostre idee al di là dei muri perimetrali del Leoncavallo - ha spiegato, come riferisce l'Ansa, la presidente dell'associazione Mamme antifasciste Marina Boer che ha preso la parola tra le prime - E a cercare un confronto con la città e un riscontro con le realtà al di fuori di noi. Questo è stato da sempre il nostro modo di operare".
Per Primo Minelli, presidente di Anpi Milano, la manifestazione dovrà essere "la risposta più avanzata della Milano democratica e antifascista. Facciamo appello a tutti, affinché quello di sabato sia un grande corteo unitario e non violento che rilanci l'unità antifascista". Aggiungendo polemico che "gli appetiti della destra non sono esauriti".
Da chiarire la posizione del Pd che rimane ambigua. Di certo sarà presente al corteo il segretario cittadino Alessandro Capelli che era anche all'assemblea di ieri dove ha invitato i militanti del partito ad aderire alla manifestazione. Per la capogruppo del Pd in Comune Beatrice Uguccioni, invece, "il Pd - ha detto ieri a margine dell'incontro sullo stadio di San Siro - parteciperà liberamente alla manifestazione, ma non c'è stata un'adesione formale in accordo con la piattaforma che ha organizzato il corteo". Come a dire che il Pd c'è, ma non si vede.
Una manifestazione parallela, invece, annunciano i militanti del centro sociale Cantiere, insieme ad altre realtà occupate di Milano. Partenza alle 12 di sabato dalla piazza davanti alla stazione Centrale per poi arrivare a porta Venezia, dove partirà il corteo principale.
"Gli stessi padroni della città che hanno sgomberato il Leoncavallo sono gli stessi che causano la speculazione immobiliare - ha detto una portavoce - Per cui le persone a Milano non riescono a permettersi un affitto". E da altri centri sociali, come il Lambretta, arriva l'appello a non far sfilare "in testa al corteo i politici, ma le Mamme del Leoncavallo".