Sabato al via le nuove ronde Senza armi e fuori dai partiti

RomaLa loro arma sarà un telefonino, la loro forza saranno gli occhi. Dovranno imparare a guardare, con attenzione: le zone scure dei parchi, i movimenti sospetti di persone che s’incontrano tra loro non per fare due chiacchiere, ma per scambiarsi droga. È questo il mandato dei rondisti, per usare una parola destinata a entrare nel linguaggio comune. «Associazioni di cittadini», ha scelto di chiamarli il Viminale, che entro quattro giorni scriverà le regole di comportamento, il «decreto attuativo», per questi osservatori delle città, gli uomini, e le donne, dagli occhi attenti. Così li si può immaginare senza cadere nel facile stereotipo del «nuovo squadrismo» leghista-berlusconiano.
Non potranno essere iscritti a partiti, non potranno spuntare dal nulla, ma dovranno fare parte di associazioni di volontariato. In nessun modo dovranno credersi poliziotti o carabinieri: la loro regola d’ingaggio prevede di guardare e segnalare, nient’altro. Occhi e telefonino.
Dall’8 agosto svolta nella sicurezza «Siamo pronti - ha spiegato ieri il ministro dell’Interno Roberto Maroni in un’intervista alla Padania - in settimana firmo il decreto che stabilisce le regole per l’attuazione delle cosiddette ronde e dall’8 agosto si parte». Le «cosiddette ronde» sono previste dall’ultimo pacchetto sicurezza, pubblicato in gazzetta ufficiale il 24 luglio e in vigore da sabato 8 agosto. Non sono ronde di Stato: «Sarà il sindaco a decidere se e dove si faranno».
Nella legge è contenuto anche il nuovo reato di clandestinità: da sabato ogni immigrato irregolare nel territorio italiano incorrerà in una violazione penale.
Solo associazioni, non singoli cittadini Il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato racconta al Giornale che «due o tre cittadini» gli hanno scritto perché non vedono l’ora di diventare «rondisti». Ma la legge non glielo consente.
Chi vuole partecipare alla sicurezza delle proprie città deve iscriversi a un’associazione di volontariato registrata presso le Regioni o le prefetture. È questa la prima regola per l’aspirante sentinella con il telefonino. La seconda è non avere tessere politiche.
Controlli accurati delle prefetture Gli uffici locali del governo svolgeranno verifiche su ogni volontario delle associazioni che stipuleranno con i Comuni l’accordo per il controllo del territorio. Maroni conferma di voler seguire il «modello Verona». Qui il Comune ha firmato contratti addirittura con associazioni di volontariato già esistenti, proprio per evitare di imbattersi in gruppi che non hanno niente a che vedere con lo scopo del progetto. Il registro delle associazioni autorizzate sarà conservato in prefettura. Le regole saranno «precise, molto severe», ha sottolineato Maroni.
Corsi per rondisti Dureranno almeno due settimane, e saranno rivolti alle sentinelle per insegnare loro come distinguere i comportamenti sospetti, quando chiedere l’intervento di polizia e carabinieri. Li terranno vigili urbani e agenti delle forze dell’ordine.
Il lavoro della sentinella Ogni rondista sarà dotato di un telefonino, o di una ricetrasmittente. Le amministrazioni possono decidere se rivestirli di una pettorina di riconoscimento. Saranno volontari, lavoreranno senza compenso. Dovranno percorrere a piedi soprattutto i quartieri più degradati, i parchi. E guardare: i gesti strani, gli approcci violenti, ma anche i bambini che chiedono l’elemosina ai semafori, le lampadine rotte nei pali della luce. A fine giornata il rondista dovrà scrivere un rapporto e consegnarlo alla polizia municipale. Durante il lavoro chiamerà con il telefonino i vigili o le forze dell’ordine nei casi in cui lo riterrà opportuno.
Ronde nei luoghi decisi dal sindaco La scelta spetta al primo cittadino e al comitato per l’ordine e la sicurezza. L’unica indicazione per i sindaci prevista dalla legge è che preferiscano, nella scelta delle associazioni, quelle costituite da ex agenti o militari in congedo.

A Milano si sono già fatti avanti i poliziotti in pensione. Con le nuove regole, parte anche la caccia ai finti rondisti: «La polizia sarà autorizzata - ha chiarito Maroni - a intervenire se vede ronde non autorizzate».

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