Al Sacco Nuova protesi cardiaca per curare la fibrillazione atriale

Venerdì della scorsa settimana,presso il laboratorio di emodinamica della divisione di cardiologia dell'ospedale Luigi Sacco (primario, professor Maurizio Viecca) il dottor Paolo Danna, responsabile del laboratorio di emodinamica, ha impiantato per la prima volta a Milano un nuovo tipo di protesi intracardiaca destinata alla prevenzione delle complicanze della più comune fra le aritmie, la fibrillazione atriale. L'impianto è stato effettuato per via percutanea, senza aprire il torace.
Spiega il professor Viecca: «La fibrillazione atriale è un importante problema di salute pubblica, colpendo 4,5 milioni di persone in Europa. La principale complicanza è di natura embolica: nell'atrio sinistro, e in particolare nell'auricola, si possono formare dei coaguli che, entrando in circolo, sono causa di ictus». La terapia tradizionale consiste nella somministrazione di anticoagulanti orali, che mantengono fluido il sangue e prevengono la formazione di coaguli nel cuore. «Questa terapia - continua Viecca - comporta un notevole rischio di complicanze emorragiche, soprattutto nei pazienti anziani. Da molti anni cerchiamo una metodica capace di occludere l'auricola sinistra per poter evitare la somministrazione degli anticoagulanti». «Da pochissimo tempo - spiega il dottor Danna - è entrato in uso un nuovo tipo di occlusore, dalle caratteristiche molto evolute, che si adatta bene all'anatomia dell'auricola.

Ho effettuato il primo impianto a Milano in un paziente anziano, in fibrillazione atriale, con controindicazione agli anticoagulanti. L'impianto è riuscito perfettamente e il paziente può già da ora sospendere la terapia con farmaci per lui molto pericolosi».