Per prendersi carico dei disabili non basta rispondere ai loro bisogni assistenziali. Occorre interessarsi della qualità della loro vita, intervenendo anche sul tempo libero e sullaccessibilità a un turismo sostenibile. Ne è convinto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, secondo cui misurarsi con il tema della disabilità «non significa solo preoccuparsi delle garanzie di copertura dei bisogni assistenziali di quanti, in prima persona, hanno viste compromesse alcune delle loro funzioni essenziali, ma anche interessarsi della qualità della loro vita e di quella dei loro familiari».
È quanto il ministro scrive in un messaggio indirizzato a Ferdinando Cornelio, direttore scientifico dellistituto neurologico Carlo Besta, promotore di un convegno internazionale sulla «Neurologia del III millennio» che si terrà oggi e domani nella sede dellUnione del commercio della provincia di Milano in corso Venezia. Sacconi sottolinea la necessità di una «presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari, sociali e relazionali attraverso lintegrazione dei vari attori, istituzionali e non, e la continuità delle cure».
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