Sacerdoti E fra i nuovi ordinati c’è anche un cinquantenne

C’è anche un (quasi) cinquantenne tra i nuovi preti che saranno ordinati oggi pomeriggio in Duomo. Si chiama Massimiliano Moroni, è di Rho, 47 anni, celibe, lavorava come impiegato di banca e aveva deciso di intraprendere la strada del diaconato permanente. I diaconi (che possono anche essere sposati) assistono vescovi e sacerdoti nella celebrazione dell’Eucaristia, dicono le omelie e possono amministrare alcuni sacramenti. Poi il rettore del diaconato gli ha proposto il Seminario. «All’inizio non ero troppo convinto, ma mi sono lasciato guidare - racconta il nuovo don -. Non è stata una decisione semplice quella di entrare in seminario a quarant’anni suonati. A parte l’età, la difficoltà maggiore è stata riprendere in mano i libri e studiare...».
Don Massimiliano è uno dei diciassette nuovi preti diocesani che saranno ordinati questo pomeriggio alle 16 dal cardinal Dionigi Tettamanzi. Qualcuno arriva dalla provincia, la gran parte dalla Brianza, Lecco e Varese.
Solo due di loro sono milanesi: Alessandro Cerrutti, che proviene dalla parrocchia di san Paolo apostolo, in viale Zara, e Luca Magnani, della parrocchia di San Michele Arcangelo e Santa Rita, in Corvetto. Sia sul sagrato del Duomo che poi, nelle parrocchie, è prevista festa grande, con i consueti lanci in volo dei neo ordinati.
Le vocazioni al sacerdozio, come ha ricordato nei giorni scorsi l’arcivescovo Tettamanzi, sono poche e non sono in grado di bilanciare il numero di sacerdoti che muoiono o vanno in pensione.

Anche da questa mancanza di preti sono nate le unità pastorali, che hanno accorpato parrocchie diverse e scontentato molti. Si tratta di uno dei temi caldi che si troverà ad affrontare il futuro arcivescovo subito dopo la nomina.

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