È il sogno sognato da tutti i ricercatori, gli accademici, gli editori (e i giornalisti culturali, naturalmente) di ogni tempo: scovare linedito del secolo, che so, un dialogo perduto di Aristotele, o lXI libro del De Repubblica di Platone o il frammento di un poema sconosciuto di Torquato Tasso. Oppure il diario segreto della «divina dolce ridente Saffo», la più grande poetessa dellantichità, la voce poetica femminile più alta di tutti i tempi, che rivela - venticinque secoli dopo! - la sua vera natura di ammaliatrice di uomini... Ora questo sogno si è avverato, grazie alleccezionale ritrovamento di cui sono stati protagonisti Mario, Giuseppe e Diego Guida, noti editori e storici librai napoletani. Ecco la storia di questa straordinaria scoperta.
Nel dicembre del 2003, la famiglia Guida decise di restaurare alcuni locali adibiti a deposito dei volumi: due stanzoni in un antico palazzo nel cuore di Napoli, un tempo sede del refettorio e della cucina del monastero secentesco del misterioso ordine dei Tarseatini dedito allo studio e alla conservazione di preziosi scritti. Bene, durante i lavori di ristrutturazione fu rinvenuta una grande stanza murata, inviolata da quattro secoli, stipata di manoscritti e (cosa ancora più insolita) dattiloscritti: opere in ebraico, arabo, greco, latino che spaziavano dalla filosofia alla storia, dalla politica alla religione. Due i motivi di stupore: il fatto che pur essendo gli autori dei classici, i testi fossero però del tutto sconosciuti; e il fatto che accanto a molte opere del passato ve ne erano anche del futuro!
Lo scoop del millennio? Una burla colossale? Un dotto gioco per bibliofili? Forse la risposta è molto più semplice: unidea irriverentemente intelligente. Cioè quella che ha partorito la collana «Autentici falsi dautore» inventata appunto da Mario, Giuseppe e Diego Guida - già noti e apprezzati come editori per i loro titoli di filosofia (da Heidegger a Kant, da Bachofen a Jaspers) che da qualche tempo pubblicano appunto testi immaginari di grandi autori - veri giganti della letteratura e del pensiero - che se non sono proprio veri, di sicuro sono verosimili. A certificarne l«autentica falsità» sono infatti gli apparati filologici e i commenti critici curati dai migliori specialisti della materia (tanto da provocare un certo subbuglio negli stessi ambienti accademici).
Qualche esempio? Lo scorso anno - un po in sordina, per la verità - uscirono (niente meno!) che lundicesimo libro de La Repubblica di Platone, «autentico falso» di Mario Vegetti, una delle massime auctoritas sul filosofo greco; e il «Dialogo perduto contro i governanti ricchi», ovvero Eubulo o della ricchezza, di Aristotele, «scoperto» e commentato da Enrico Berti, tra i più noti specialisti al mondo dello Stagirita (e qualcuno, a questo proposito, sarà curioso di sapere a chi si riferisca il filosofo quando parla di un «piccolo tiranno di rango equestre» - un Cavaliere, quindi - di recente salito al potere nella terra di Esperia...).
Ma nella stanza segreta dellantico monastero napoletano non sono stati ritrovati solo libri di filosofia, ma scritti di diverso genere, di tutte le epoche e le letterature. Come dimostrano i nuovissimi titoli di questa collana «fantastica»: Il Paratasso o La Gerusalemme Rivelata da secoli dispersa tra il milione di pagine in versi e in prosa vergati da Torquato di Bernardo Tasso (è stato il professor Marzio Pieri a metterci sopra per primo le mani) e - come accennavamo allinizio - il Diario segreto di Saffo, ovvero «La vera storia dei miei amori» che il filologo Franco Montanari ha attribuito con assoluta certezza alla donna-poeta più celebre della Storia, fino a oggi celato in un papiro del VI secolo e che ribalta limmagine di Saffo e della sua «vita sessuale e sentimentale libera e trasgressiva» codificata dai grecisti.
Ce nè abbastanza per poter sbandierare linedito degli inediti? Forse non ancora.
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