Safilo, l’incognita Ralph Lauren frena Piazza Affari

Il titolo, dopo avere aperto la seduta con un balzo di oltre il 4%, si è spento nel finale (più 0,8%). Al mercato non piace l’incertezza riguardo a voci della perdita della licenza della griffe

Safilo, l’incognita Ralph Lauren frena Piazza Affari

Luca Pace

da Milano

Dopo quattro anni di assenza da Piazza Affari, Safilo torna in Borsa ma non entusiasma il mercato. Il titolo ha chiuso in rialzo dello 0,8% a 4,94 euro, poco sopra i 4,9 euro del collocamento. In mattinata aveva aperto con un guadagno di oltre il 4% per poi spegnersi sul finale.
«Al mercato non piace l’incertezza - spiega un gestore -. Nei giorni scorsi sono circolate voci della perdita della licenza di Ralph Lauren, un contratto che contribuisce per oltre il 10% del fatturato. E dalla società non sono giunte parole rassicuranti».
Vittorio Tabacchi, presidente del gruppo ha commentato il ritorno in Borsa dicendo di sentirsi «un figliol prodigo più che una matricola». Ed ha aggiunto di puntare all’Est Europa, mercati «sensibili al griffato. Noi abbiamo i marchi giusti, nel momento giusto, nel Paese giusto».
Safilo è il numero due al mondo nella produzione di occhiali, dietro a Luxottica, che supera però nel segmento del lusso, occhiali con un prezzo superiore ai 150 euro. Tra i marchi il gruppo padovano vanta nomi importanti come Valentino, Giorgio Armani, Gucci, Polo Ralph Lauren e Christian Dior. Da poco ha anche annunciato il contratto di licenza con Hugo Boss che partirà dall’ottobre del prossimo anno. Nei giorni scorsi sul mercato sono circolati diversi rumors secondo cui la licenza Ralph Lauren, in scadenza a fine 2006, starebbe passando nelle mani del maggiore concorrente di Safilo, Luxottica. Da parte sua Tabacchi ha sempre commentato che non c’era motivo di preoccuparsi. Mentre gli analisti sottolineano che la perdita della licenza Ralph Lauren equivale a 50 centesimi in meno sul valore del titolo portando il prezzo obiettivo di Safilo «a 5,5 euro, comunque il 10% sopra le attuali quotazioni».
Lo stesso Roberto Vedovotto, ad del gruppo, ha ricordato che nei primi 9 mesi del 2005 «siamo cresciuti a due cifre in Italia e ci aspettiamo un 2006 importante e positivo. Abbiamo ottime prospettive». Tornando all’operazione di Ipo, agli investitori sono state offerte 140milioni di azioni, 75,7 milioni di queste serviranno a raccogliere 370 milioni di euro che andranno nelle tasche degli attuali azionisti: la famiglia Tabacchi che scenderà dal 55,18% al 38,32% del capitale, Credit Suisse First Boston che dal 44,8% passera al 6,3% dopo l’esercizio della greenshoes. Il resto del ricavato, 298 milioni di euro, finanzierà l'aumento di capitale per tagliare l’indebitamento portando il rapporto debiti netti sul capitale proprio a 0,5.

Tra i nuovi azionisti inoltre si dice che sia Armani sia Renzo Rosso (Diesel) abbiano sottoscritto le azioni durante il collocamento.
Un’ultima nota: solo quattro anni fa Vittorio Tabacchi con un’Opa rilevava le quote dei fratelli valutandole il 25% in meno sull’Ev, valore d’impresa, rispetto a quanto oggi il titolo è ritornato in Borsa.

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