Un restauro importante per Milano che si concluderà prima delle Olimpiadi. Riguarda la sala delle Asse, al Castello Sforzesco, che fu affrescata da Leonardo nel 1498 con intrecci vegetali e gelsi. Un pergolato dipinto lungo tutta la volta incornicia la stanza che fu scelta come camera nuziale da Isabella D'Aragona e Gian Galeazzo Maria. Quando gli sposi furono qui accolti, era il 5 febbraio 1489, le pareti vennero anche tappezzate di raso cremisi ricamato in oro.
Negli anni la sale delle Asse - così chiamata per via delle assi di legno che si ritiene un tempo rivestissero le pareti - ha affrontato diversi restyling. Con la caduta degli Sforza si è persa la memoria storica: in mancanza di una dinastia regnante che si prendesse a cura degli ambienti del castello e con i saccheggi operati dagli invasori francesi ci fu l'inizio della decadenza. La sala che si trova al piano terra del torrione nord-orientale del Castello Sforzesco, detto anche del Falconiere, è stata chiusa nel 2013, poi riaperta, ma solo per pochi mesi, nel 2019, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo.
Ora la giunta di Palazzo Marino ha approvato un progetto di fattibilità tecnica ed economica per un nuovo intervento mirato al recupero e alla salvaguardia dei dipinti murari. Sono pitture a tempera su intonaco dell'artista di Vinci.
Il cantiere partirà nei primi mesi del 2025. È un progetto curato da Michela Palazzo per la Sovrintendenza in collaborazione con gli uffici comunali dell'area Edilizia Culturale e della direzione Cultura. Dopo un decennio di ricerche e sondaggi sulle decorazioni quattrocentesche aggredite dal tempo, i restauratori hanno definito il piano di intervento: l'opera dovrà presentarsi nella sua integrità e resistere il più a lungo possibile.
Il restauro, del valore di un milione e 625mila euro, è finanziato in parte da risorse proprie dell'amministrazione e in parte da Fondazione Cariplo. Per il cantiere si prevede una durata di oltre un anno, con avvio nel 2025 dopo la fase di progettazione esecutiva e l'aggiudica della gara.
L'opera ha perso la sua nitidezza a causa di depositi superficiali sulla tempera. Ne è prevista dunque la rimozione, poi si consoliderà la pellicola pittorica, si ristabilirà l'adesione dell'intonaco, verranno rimosse le successive ridipinture, si procederà quindi alla stuccatura e alla reintegrazione cromatica.
«Un progetto atteso da tempo per un unicum nella storia dell'arte, che procederà in parallelo ad altri grandi cantieri della cultura come la Beic e il Museo del Novecento, nello spirito di una città capace di valorizzare i tesori del proprio passato mentre si apre al futuro creando nuovi luoghi di bellezza, cultura e arte» è stato il commento dell'assessore alle Risorse finanziarie, economiche e patrimoniali, Emmanuel Conte.
Più che soddisfatto l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi: «Siamo felici che l'ultima fase di restauro di questa straordinaria testimonianza leonardesca al Castello Sforzesco sia arrivata alla sua fase
conclusiva. La Sala delle Asse potrà essere riaperta definitivamente, dopo anni di studi, saggi e indagini sui muri e sul soffitto, e ammirata da tutti i cittadini e i visitatori che arriveranno a Milano per le Olimpiadi 2026».
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