Sala: "Maschera licenziata, Ortombina spieghi al cda"

Tensioni sulla giovane che urlò "Palestina libera". E incontra la Comunità ebraica

Walker Meghnagi
Walker Meghnagi
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Il caso della maschera della Scala licenziata dal sovrintendente Fortunato Ortombina perchè gridò «Palestina libera» durante un concerto istituzionale lo scorso 4 maggio non è ancora chiuso. La sinistra e i sindacati hanno protestato con sit in per chiedere il reintegro della studentessa 24enne. Il sindaco a caldo aveva risposto che avrebbe sentito Fortunato Ortombina per capire a fondo la situazione e ieri ha riferito di averlo sentito, «mi ha spiegato le ragioni per cui ha preso questa decisione. Adesso nel mio ruolo da presidente della Scala non è semplice per me intervenire. Vista la visibilità che ha avuto questo tema, e lo capisco anche, ho chiesto al sovrintendente di riferire anche al cda in una prossima seduta».

E Sala ha incontrato due giorni fa una delegazione della Comunità ebraica di Milano guidata dal presidente Walker Meghnagi. Un incontro nato da una richiesta manifestata dalla comunità un mese fa ma che è stato fissato dal sindaco martedì, a pochi giorni dall'ennesimo motivo di attrito, la scritta «All Eyes for Gaza» che ha illuminato la facciata posteriore di Palazzo Marino. Meghnagi ieri ha ammesso di aver ricevuto «parecchie critiche» dagli iscritti alla vigilia dell'incontro a Palazzo Marino, «in questi mesi non è stato sempre facile spiegare loro che il sindaco non ce l'ha con noi, come sostengono. Ma era doveroso e sono soddisfatto della posizione che ha espresso, tranquillizza anche la nostra comunità». La nota diffusa dal Comune spiega che «è stata sottolineata l'importanza di mantenere salda la collaborazione fra Comunità e amministrazione, nel solco di una tradizione di dialogo e ascolto reciproco che caratterizza da sempre la città». Meghnagi, si legge, ha ribadito l'importanza di «reiterare la richiesta di liberare gli ostaggi ancora in mano ad Hamas, passaggio che sarebbe di grande importanza nello sforzo di arrivare alla fine del conflitto». La Comunità ha espresso la «preoccupazione sul rischio che anche a Milano si ripetano episodi di antisemitismo, con Sala ha concordato sull'importanza di esprimere in modo chiaro e netto l'impegno suo e della città tutta a contrastare ogni più lieve fenomeno di intolleranza». Sala ha quindi «ribadito l'impegno a sostenere la liberazione degli ostaggi, per uno stabile cessate il fuoco», come «l'attenzione verso tutte le vittime innocenti del conflitto» e il «pieno rispetto del diritto internazionale e umanitario».

Meghnagi ribadisce: «Ho trovato grande disponibilità, ci voleva e ne sono grato». Il verde Carlo Monguzzi contesta: «Sempre belli gli incontri ma Sala ha chiesto che finisca il massacro di Gaza? Sospenda le relazioni con Israele e imponga il reintegro della maschera licenziata».

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