Cronaca locale

Sala, paladino dei figli Lgbt. "Ormai fa solo l'influencer"

L'opposizione: «Pensi a sicurezza e rette scolastiche» Trascrizioni, ora il sindaco chiede aiuto all'Europa

Sala, paladino dei figli Lgbt. "Ormai fa solo l'influencer"

Beppe Sala vola a Bruxelles per lanciare dal Parlamento Ue l`assalto al centrodestra sul piano dei diritti arcobaleno, fa asse con i sindaci del centrosinistra di Torino, Napoli, Roma, Bari, Firenze e Bologna per chiedere «un incontro al premier Meloni», preparare la mobilitazione del 12 maggio al Teatro Regio di Torino e ripartire almeno con la trascrizione dei figli nati all`estero con due mamme (restano in sospeso quelle di figli con due papà e con due mamme nati in Italia). «Se non ora quando» è il grido di battaglia durante una conferenza stampa ieri mattina a Bruxelles con la copresidente dei Verdi Therry Reintke, l`olandese del gruppo Renew Europa Catharina Rinzema e l`eurodeputato Pd Brando Benifei. Il ministro della Famiglia Eugenia Roccella ha già respinto la richiesta di governo dei sette sindaci: «Non ci sono confronti da fare ma leggi e una sentenza precisa da rispettare», quella del 3 dicembre che ha imposto l`alt alle adozioni di figli per le coppie gay, l'unica via è l'adozione.

«Dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite», puntualizza Roccella. Sala chiede aiuto al Parlamento Ue, «serve un regolamento europeo sulla maternità surrogata, su cui ci sono posizioni diverse anche a sinistra, trascrizione e parità di matrimonio, perchè questo cambierebbe tutto e aprirebbe alle adozioni come per le coppie etero». L'Ue «deve spingere anche il Parlamento italiano a discuterne», Sala sorpassa la segretaria Pd Elly Schlein o si fida poco, e spingere «anche Meloni a chiarire se vuole allinearsi a Polonia e Ungheria o accettare lo spirito europeo». Excusatio non petita, Sala ricorda che gli viene contestato che dovrebbe «occuparsi di sicurezza invece dei diritti arcobaleno» e ammette che sì, si parla di «qualche decina di trascrizioni a livello nazionale e altri casi in attesa» ma «in uno stato democratico vanno difesi i diritti di tutti, a Milano il 6/7% aderisce alla comunità Lgbt+ e non sappiamo come evolverà il fenomeno, quindi serve un regolamento ora o mai più.

Anche Papa Francesco è di vedute più aperte». Dice. Chiede di resuscitare il campo largo Pd, M5S e Terzo Polo sui diritti arcobaleno, «per vincere questa battaglia serve un asse tra le forze di opposizione». Da Bruxelles Sala chiede (a margine) al governo di «dare più soldi del Pnrr a chi sa investirli, Milano è pronta» e scatena la reazione del governatore della Calabria Roberto Occhiuto: «Sarebbe una secessione. Sala sbaglia approccio. L'Italia ha avuto oltre 191 miliardi proprio perché il Sud è in difficoltà e merita fondi per riallinearsi al Nord».

Il sindaco assiste dai banchi del pubblico alla sessione plenaria del Parlamento Ue sui «figli arcobaleno» chiesta dai gruppi di sinistra per fare da Bruxelles un processo al governo Meloni. E incassa la stoccata dell'eurodeputata della Lega Silvia Sardone: «Ennesima trovata pubblicitaria di Sala, si mostra come testimonial dei diritti delle famiglie arcobaleno. Quando finirà di fare l'influencer? Dovrebbe occuparsi dei problemi veri della città visto è in testa alle classifiche sui reati». Per il capogruppo della Lega Alessandro Verri «Sala sta cominciando a fare campagna elettorale per la sua candidatura alle Europee del 2024 invece di occuparsi di Milano. E da rappresentante delle istituzioni dovrebbe rispettare il governo eletto dalla maggioranza degli italiani invece di andare in Ue per chiedere un intervento e farci fare la morale».

Il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico è «sempre stato favorevole al riconoscimento dei diritti civili.

È importante legittimare le coppie Lgbt e regolamentare la posizione di eventuali figli» ma «prima di bussare alla porta dell'Europa per consigliare di intimare un provvedimento al Governo italiano per le coppie arcobaleno come mai non si preoccupa con lo stesso ardire delle famiglie milanesi tradizionali? Come mai ha alzato le rette scolastiche senza pensarci due volte e senza far votare il Consiglio?».

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