Sala si arrende e alza bandiera bianca: "Su Piano casa e Pgt stiamo facendo fatica"

Anche Fontana fa di conto col bilancio: "Momenti di tensione, ma numeri solidi"

Sala si arrende e alza bandiera bianca: "Su Piano casa e Pgt stiamo facendo fatica"
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Dal futuro del Leoncavallo al piano Casa che avanza a rilento fino alle varianti da fare al Pgt. I temi sul piatto sono come sempre molteplici e il sindaco Giuseppe Sala li affronta uno a uno parlando a margine dell'inaugurazione di Host Milano, la fiera dell'ospitalità e della ristorazione professionale in calendario nei padiglioni di Rho fino al 21 ottobre. Si parte dalla volontà degli attivisti del Leoncavallo di acquisire la loro storica sede di via Watteau, sgomberata lo scorso agosto: "Rimanere lì è una soluzione che mi troverebbe senz'altro d'accordo" dice il sindaco sottolineando che, comunque, il Comune non può agevolare il loro rientro in quella struttura: "Avremmo problematiche con la Corte dei Conti che non sono affrontabili". Un po' di apprensione c'è, invece, per il piano Casa del Comune che, riconosce Sala, "sta facendo fatica" e si scontra anche con le difficoltà economiche dei costruttori, anche se "entro fine anno potremmo comunque parlare di 400 case in più. Non sono preoccupato di questa partenza lenta. Ci lavoreremo e lo ritareremo". In questo mandato "ormai non abbiamo più l'ambizione che avevamo di rifare il Pgt - aggiunge parlando di urbanistica - ma possiamo avere l'ambizione di fare delle varianti al Pgt che aiutino alla risoluzione di alcune problematiche, in primis la casa". Parole che sanno di resa per il consigliere comunale della Lega Samuele Piscina che mette il dito nella piaga: "Senza un nuovo Pgt, senza un piano Casa e senza una strategia, Milano rischia di restare indietro per anni". Il sindaco ritorna anche su quanto successo giovedì in Sinagoga, con una parte dei presenti che ha fischiato la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi per aver criticato l'operato del governo Netanyahu. Un fatto "spiacevole" anche se "Buscemi ha fatto benissimo - la difende Sala - perché è chiaro che il governo Netanyahu ha responsabilità". La pensa diversamente Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica, che parla di "un discorso sbagliato nel contesto sbagliato".

In fiera c'era anche il governatore lombardo Attilio Fontana, preoccupato dal fatto che "anche quest'anno dovremo fare un contributo all'abbattimento della spesa pubblica consistente e lo dovremo fare per tre anni. Nel quarto anno dovremo quasi raddoppiarlo". Difficoltà che la Lombardia conta di superare grazie "alla solidità del nostro bilancio che può reggere anche i momenti di tensione" prosegue Fontana, che evita di entrare nella partita relativa al prossimo candidato per la Lombardia limitandosi a dire che "si può prendere in considerazione" anche l'idea di un civico come proposto da Giacomo Cosentino, segretario della sua lista civica Lombardia Ideale che oggi si riunirà in assemblea. L'attenzione è poi dedicata tutta al sistema fieristico "in cui noi - sottolinea Fontana - abbiamo sempre creduto perché rappresenta un motore di grande sviluppo". I numeri illustrati dal presidente della Fondazione Fiera Milano Giuseppe Bozzetti parlano chiaro: "Il sistema fieristico milanese riesce a far fatturare alle aziende che partecipano 47 miliardi all'anno di cui 17 rivolti all'esportazione - spiega Bozzetti -. E può contare su 4 milioni e mezzo di visitatori all'anno con 40 mila espositori, generando un indotto di 8 miliardi per il Paese e di oltre 4 miliardi per la Regione".

Soltanto Host Milano, per esempio, vede la presenza di 2000 espositori, quasi la metà in arrivo da 56 Paesi del mondo: "Le fiere - conclude Bozzetti - sono vetrine del Made in Italy e sono al centro dell'economia reale, il luogo dove si incrociano domanda e offerta. Sono ambasciatrici del sapere fare ma anche strumenti straordinari di diplomazia economica che consentono l'incontro tra operatori di nazionalità diverse".

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