Il sindaco green cancella Scuola natura. Di cosa si tratta? Di un programma che rappresenta(va) un fiore all'occhiello dei servizi educativi del Comune di Milano perchè offre la possibilità ai bambini, dalle materne alle secondarie di primo grado, di passare una settimana immersi nella natura nelle case vacanza di Ghiffa, Marina di Massa, Zambla Alta e Vacciago con i propri compagni di classe e le insegnanti.
«L'iniziativa si configura come un'integrazione del progetto formativo scolastico perché consente agli studenti, accompagnati dai propri insegnanti, di approfondire quanto appreso in classe attraverso attività di interesse naturalistico, storico e culturale - si legge nella pagina dedicata del Comune -. La proposta di Scuola Natura si sviluppa su tre aree tematiche: Territorio e Ambiente, Ecologia e Sostenibilità, Educazione e Cultura. Basta guardarsi intorno per capire che, ovunque, per mari o per monti, la Natura è davvero la Scuola più bella, interessante e importante che ci sia. Nella natura si parla, si condivide, si cresce». Peccato che per l'anno prossimo questa opportunità non sia affatto garantita ai bambini milanesi.
Così come i centri estivi e le case vacanza, anche il progetto di Scuola natura è in forse, o meglio, al momento è stato coperto solo fino a maggio di quest'anno. Nel bilancio di previsione 2023, infatti, sono stati stanziati 2,5 milioni di euro per i circa 7mila bambini che andranno a scuola natura fino maggio e per i 700 (contro i 2700 utenti del 2022) delle case vacanza. Per il prossimo anno scolastico l'unica cosa che si sa al momento è che non c'è copertura per questi progetti.
Così è solo grazie ai 700mila euro stanziati con gli emendamenti al bilancio previsionale che si riuscirà a coprire una fetta del servizio per i centri estivi di quest'estate. In particolare 200mila euro sono stati messi dai gruppi consiliari del centrodestra (dai fondi che hanno a disposizione per il bilancio). Gli altri arrivano dalla maggioranza. In questo modo il consiglio comunale ha messo una pezza ai tagli di bilancio della Giunta guidata da Beppe Sala, che si è limitato a dire di non avere i soldi in cassa per poter coprire un servizio essenziale per le famiglie milanesi. I 700mila euro complessivi, infatti, permetteranno a 2000 bimbi (7.600 posti disponibili l'anno scorso per un totale di 3.200 iscritti, almeno uno su due aveva prenotato più turni) circa di poter frequentare le attività organizzate nelle scuole elementari della città da metà giugno a fine luglio. Da definire i criteri che verranno usati per stilare le graduatorie: il gruppo della Lega, in particolare, auspica che non venga usato il criterio dell'Isee, ma quello di entrambi i genitori che lavorano a tempo pieno. «Come opposizione - ha affermato Alessandro Verri, capogruppo della Lega - abbiamo tolto risorse dalle nostre disponibilità per fare opposizione costruttiva».
«Grazie all'azione politica di tutti i partiti di centrodestra - ha aggiunto Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d'Italia - sono stati trovati fondi per garantire il servizio». E dire che qualche settimana fa era stato respinto un emendamento, sempre di Fratelli d'Italia, che impegnava Palazzo Marino a trovare i soldi necessari per i centri estivi.
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