Labbigliamento più caro dEuropa, i canoni daffitto alle stelle, il prezzo degli immobili: vivere a Milano, non è certo una novità, costa. E ora, stando allallarme lanciato dalle associazioni dei consumatori, i milanesi non potranno arginare il salasso neppure accontentandosi di «campare a pane e cipolle». Proprio la michetta, infatti, sarebbe in cima alla classifica dei rincari autunnali. Più 20 per cento, dicono le stime di Codacons, Adusbef, Federconsumatori e Adoc. «Una previsione in difetto, visti tutti gli aumenti che si sono abbattuti sulla nostra attività - commenta Antonio Marinoni, presidente dellAssociazione panificatori di Milano -. Lincremento del costo delle materie prime è solo una piccola parte del problema: gasolio, luce, tasse, manodopera sono tutti lievitati. Lanno scorso hanno chiuso 25 negozi, ci dispiace molto per i consumatori ma non abbiamo molte alternative. A meno - aggiunge - di non riunirci attorno ad un tavolo, istituzioni comprese per trovare una soluzione». «Lincontro con i rappresentanti dei panificatori è già in agenda - replica Tiziana Maiolo, assessore alle Attività produttive -. Ovviamente noi non possiamo imporre i prezzi, ma sicuramente chiederemo che vengano calmierati su almeno una tipologia di prodotto, per venire incontro alle esigenze delle fasce sociali più deboli». A lievitare, però, non sarà solo il pane: dal latte e derivati, fino agli spaghetti, su molti beni alimentari sono previsti incrementi dal 10 al 30 per cento. «Si tratta di un problema che, nel caso dei latticini, interessa tutto il mercato europeo - sottolinea Iliano Maldini, presidente di Assofood Milano - Unione del commercio - dove la domanda sta superando lofferta, e il prezzo alla stalla si è impennato». E, stima Confagricoltura Lombardia, il valore quadruplica dalla stalla alla tavola. «I mercati comunali saranno il vero calmiere - dice lassessore Maiolo -. Qui si trova un ottimo rapporto qualità prezzo per tutto lanno e i consumatori possono approfittare delle promozioni concordate con Palazzo Marino». Come l«Offerta risparmio» prevista per le prime due settimane di ottobre: «Ci saranno riduzioni del 25-30 per cento su tutti i prodotti - anticipa Maldini - con lesclusione di frutta e verdura, un mercato troppo volatile per fissare i prezzi in anticipo».
Dalla grande distribuzione, invece, arrivano inviti a non creare allarmismi: «È sicuramente vero che ci sono delle tensioni nei mercati delle materie prime, come frumento, latte e cereali, con conseguenti aumenti di prezzo dei prodotti derivati - dice il direttore generale di Federdistribuzione Massimo Viviani - ma bisogna considerare che quello di altri beni, ad esempio frutta e verdura, è diminuito del 3,8 per cento (dati Nielsen riferiti al mese di luglio, ndr)». Anche i supermercati, però, faranno la loro parte per aiutare le tasche dei consumatori: «Settembre e ottobre saranno mesi ricchi di promozioni - spiega Viviani-.
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