Raffaella Regina
Un giro per il centro, una capatina in quel negozio chic inavvicinabile in periodi normali, ma che ora diventa quasi alla portata di tutti. Tra pochi giorni, due per lesattezza, le vetrine si riempiranno di scritte invitanti e i prezzi scenderanno. Per il momento è possibile sbirciare tra le vetrine, appuntare qualche prezzo e magari approfittare dei vari «ribassi» e «sconti interni» che già qualcuno effettua sulle collezioni estive. Linizio dei saldi veri e propri, invece, è previsto per sabato primo luglio, quando negozi al dettaglio, boutique, grandi magazzini e centri commerciali saranno presi dassalto dai milanesi. Secondo lindagine condotta da Swg, commissionata dallassociazione Confesercenti di Milano, lottanta per cento dei cittadini acquisterà nei negozi della città , con una spesa media di circa 150 euro. Ma che cosa compreranno i milanesi? Soprattutto capi dabbigliamento e calzature, vestiti casual ma anche sportivi, abiti eleganti e accessori per il mare, ovviamente facendo attenzione agli sconti. Il sessanta per cento dei milanesi confronterà i prezzi, proverà i capi e controllerà la qualità dei tessuti per non incappare nelle diffuse «fregature». Anche in periodo di saldi, inoltre, i cittadini non tradiranno il negozio di fiducia. La metà degli intervistati spenderà i suoi soldi nel punto vendita dove acquista di solito. Il 35 per cento si porrà solo il problema della convenienza, scegliendo la boutique che proporrà il miglior rapporto qualità-prezzo, mentre il restante 15 per cento si farà conquistare da negozi differenti da quelli abituali.
Ma non di soli fashion addicted è fatta Milano. Il trentacinque per cento dei milanesi non metterà mano al portafoglio, nemmeno per togliersi qualche sfizio.
Via ai saldi, quindi ma in accordo con le idee dei commercianti. I venditori sono convinti che la stagione si concluderà nel migliore dei modi, sperano in un aumento consistente della percentuale dei profitti, anche se non cambiano idea riguardo alla situazione economica attuale: sempre e comunque negativa. Solo un terzo dei commercianti si dichiara abbastanza soddisfatto delle vendite della prima parte del 2006.
Intanto il Codacons invita i consumatori a fare attenzione ai prezzi.
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