È salito sul banco, ha aperto la finestra e, raggiunto il cornicione, sotto gli occhi dei suoi compagni di classe, si è lanciato nel vuoto. Per fortuna è stato un volo di pochi metri quello di un liceale diciottenne che ieri, qualche minuto dopo le 10, durante il cambio dellora di lezione, ha tentato di togliersi la vita buttandosi dal primo piano della sua scuola, il liceo scientifico «Alessandro Volta» di via Benedetto Marcello, poco lontano dalla stazione Centrale. Per fortuna il ragazzo se lè cavata con una frattura a una gamba ed è stato ricoverato allospedale Niguarda. Nato in Italia da genitori cinesi il giovane, che frequenta la quinta, pare non avesse mai manifestato desideri suicidi. Ieri mattina una sua compagna di classe ha spiegato agli investigatori del commissariato Garibaldi-Venezia intervenuti sul posto che, poco prima che il ragazzo si lanciasse nel vuoto, lo aveva notato con il capo chino sul banco e gli aveva chiesto se stava male, ma lui si era limitato a rispondere che era tutto a posto.
Il fatto ricorda molto un altro tentato suicidio. Quello di Christina, una sedicenne nata in Italia ma originaria del Bangladesh, lanciatasi lo scorso 12 gennaio da un'altezza di circa 16 metri da una finestra della sua scuola, il liceo scientifico Albert Einstein.
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