Salgono i rifiuti, Milano prova a rottamare la crisi

Milano sta provando a mandare in discarica la crisi. La produzione di rifiuti è un indice economico importante, una spia che segnala l’andamento dei consumi e della produzione. Non è un caso che, dopo una crescita costante dal 2004 al 2008 la produzione di rifiuti in Lombardia si sia fermata quando è scoppiata della crisi economica. Così nel 1995 il dato regionale era attestato sui 3,7 milioni di tonnellate, nel 2008 siamo passati a 5, con una battuta d’arresto più o meno generalizzata nell’ultimo anno.
Ora i dati Amsa della produzione a Milano segnalano un - ancora timido - tentativo di uscire dalla stagnazione dei consumi. E dopo due mesi negativi come gennaio e febbraio, da marzo a maggio 2010 i dati sono tornati a crescere. Il totale del primo semestre dell’anno parla di 367.287 tonnellate, contro le 366.407 dello stesso periodo del 2010. L’aumento è dello 0,24 per cento. Non molto, ma fa sperare.
Più deciso l’aumento della differenziata, intorno allo 0,4.
La raccolta ormai pari a quasi il 50% del totale, ma l’obiettivo del 60% fissato per il 2011 resta lontano. Al contrario deve diminuire la percentuale di conferimento in discarica, in particolare di rifiuti speciali, la cui produzione nel 2007 si è attestata intorno ai 20 milioni di tonnellate, di cui 1,8 milioni classificati come pericolosi. Quantità pari rispettivamente al 20% e al 30% dell’intera produzione nazionale.
Uno studio sulle situazione del settore del trattamento rifiuti in Lombardia è stato presentato in Regione. Per il trattamento dei rifiuti speciali si riscontrano difficoltà a minimizzare i conferimenti in discarica. Buone notizie sul fronte del recupero di energia: nel 2008 sono state avviate agli impianti di termovalorizzazione 1.630.309 tonnellate di rifiuti urbani, pari al 32,4% della produzione totale. La Lombardia si conferma come la Regione che effettua il più ampio ricorso alla termovalorizzazione possedendo circa il 50% della capacità d’incenerimento nazionale. Quanto alla differenziata, in anticipo su quanto previsto a fine 2009, cinque province, tra il 2007 e il 2008, hanno superato il 50% di raccolta differenziata. Si tratta di Cremona, Lecco, Varese, Bergamo e Lodi che insieme rappresentano il 30% della popolazione e il 42% dei Comuni lombardi. Si attestano intorno al 45% le province di Como, Milano, Mantova e Sondrio, che hanno quindi oltrepassato la soglia del 40% fissata dalla Legge finanziaria per il 2007. In forte ritardo sono invece Brescia e Pavia.

Per la raccolta differenziata a livello nazionale un decreto del 2006 fissa i prossimi obiettivi nel 60% entro il 2011 e nel 65% entro il 2012. La percentuale di raccolta differenziata in Lombardia è proiettata verso il 50%, ma serve un notevole sforzo per conseguire nei prossimi anni i traguardi posti a livello normativo.

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