Sallusti racconta quant'è difficile essere conservatore

Dibattito serrato anche su dove possa arrivare il liberalismo nel rapporto con le autocrazie

Sallusti racconta quant'è difficile essere conservatore
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Ieri il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ha presentato a Milano il suo nuovo saggio L'eresia liberale (Rizzoli) alla libreria Mondadori di Piazza Duomo, dialogando con Peter Gomez direttore della versione on line del Fatto Quotidiano. Sallusti nel suo volume mette molta vita vissuta e si racconta a partire da una dichiarazione d'orgoglio: «tutti noi dobbiamo anche ritrovare l'orgoglio e il coraggio di essere dei liberali conservatori». Insomma, un libro che è testimonianza di vita liberale vissuta pagandone anche il prezzo. A partire dal fatto che di norma i liberali non possono nemmeno raccontarsi.

Ovviamente con Gomez è stata una battaglia giocosa, in punta di parola: «Eri il migliore dei cavalieri Jedi - rivolto a Sallusti - ma hai ceduto al lato oscuro della forza. Ma su una cosa siamo d'accordo sul pensiero liberale siamo d'accordo. Non basta votare, ci serve la libertà di espressione... Del resto siamo amici da più di vent'anni». E poi via alla discussione a tutto campo sul conservatorismo, la sinistra, Putin, l'insensatezza del reato di omesso controllo per i direttori di giornali, Israele e la Ue ostaggio del diritto di veto... Peter Gomez ha chiosato sul fatto che i conservatori sono un po' «piagnoni» e che in fondo nessuno li conculca davvero, almeno in Italia. Sallusti ha tenuto il punto soprattutto su quanto sia difficile essere conservatori in Italia, a partire dal fatto che non si voleva nemmeno far parlare alla Sapienza di Roma Papa Benedetto XVI.

Dibattito serrato anche su dove possa arrivare il liberalismo nel rapporto con le autocrazie, sempre a partire da un capitolo del libro. Per Sallusti la libertà va anche difesa da chi le regole della democrazia vuole usarle proprio per sabotare la democrazia. Il punto di contatto tra i due direttori alla fine è stato però sempre, come dicevamo, la libertà. Meno il concetto di verità. Per Gomez è forse un po' assoluta, anche se scherza: «Sono un peccatore a 360 gradi».

Sallusti, citando un'esperienza vissuta con suo padre quando lo mise la prima volta a cavallo, spiega: «Io sono caduto spesso dalla mia verità, ho sempre poi cercato di risalirci». Ma, aneddoto dopo aneddoto, quella che è andata in onda è stata una kermesse di giornalismo divertente e divertito. E infatti, applausi.

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