Letteratura

Il Salone del libro ancora non ha il nuovo direttore

"Abbiamo ricevuto 53 curricula nella manifestazione d'interesse, che non è preclusiva, e finora nessuna scrematura è stata fatta. Il nome del nuovo direttore del Salone del Libro al momento non c'è"

Il Salone del libro ancora non ha il nuovo direttore

«Abbiamo ricevuto 53 curricula nella manifestazione d'interesse, che non è preclusiva, e finora nessuna scrematura è stata fatta. Il nome del nuovo direttore del Salone del Libro al momento non c'è». Così Giulio Biino, presidente del Circolo dei lettori e del consiglio di gestione del Salone del libro, parlando ieri con la stampa dopo una riunione del consiglio chiamata a individuare il successore di Nicola Lagioia, che non coordinerà in nessun caso l'edizione 2023. «Il Salone continua a crescere, nonostante la pandemia - aggiunge - serve un nome condiviso. Ma non c'è una battaglia tra soci privati e pubblici. Serve continuità, con un occhio ai giovani, serve far crescere l'editoria professionale. In più, ribadisco che nessuno del comitato direttivo si è fatto avanti per ora». Nessuno ha fatto il nome di Alessandro Baricco, così come Lagioia non si è candidato, ha spiegato.

In realtà i nomi sul tavolo ci sono: Paolo Giordano, Elena Loewenthal, Giuseppe Culicchia e il possibile outsider Gianni Oliva, quest'ultimo uomo di sinistra ma non sgradito al Ministero, che però non ha voce in capitolo al momento della votazione. Infatti i soggetti coinvolti nell'organizzazione del Salone internazionale del libro di Torino sono Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Circolo dei lettori e Associazione Torino, la Città del libro.

Nessuno dei «favoriti» è in grado di ottenere i sei (su sette) voti necessari. Paolo Giordano, si dice, non piace in Regione, anche se fino a poche settimane fa era dato per sicuro vincitore, cosa che ha molto indispettito gli altri candidati e relativi sostenitori. Sugli altri nomi c'è incertezza per una serie di aspetti che vanno dalla visibilità all'età passando per l'esperienza. «Ci vorrà ancora un po' di tempo per questa scelta» conferma Silvio Viale, presidente dell'Associazione Torino, la Città del libro che organizza la kermesse. «Ci sono opinioni diverse sui nomi, ma nessun veto» aggiunge Biino, ricordando come il privato punti a far rendere l'evento, e il pubblico punti alla visibilità. «Queste due parti dovranno continuare a lavorare insieme, c'è fiducia che un compromesso si trovi. Serve un leader» aggiunge. «Il Salone è in salute, i metri quadri occupati sono raddoppiati. Gli eventi anche, finora questa governance ha lavorato bene» risponde Viale, rispondendo a chi chiede un chiarimento circa le lungaggini che circondano la scelta del nuovo direttore, spiegando «che l'anima del Salone sono gli editori, i partner e gli operatori professionali». «La politica può esprimere opinioni, e viene tenuta in considerazione» spiega Biino, rispondendo a chi gli chiede di ingerenze dal nuovo Governo.

Un comunicato del Salone insiste sul profilo internazionale del prossimo direttore, caratteristica che a dire il vero manca all'intero lotto dei «favoriti».

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