Salone nautico, i Navigli diventano un porto

La Darsena torna a fare il porto. Dopo esattamente mezzo secolo - Milano ospitò nel 1960 la prima edizione del Salone nautico - ricompaiono le barche tra le acque dei canali milanesi. L’appuntamento con «NavigaMi», il salone nautico dedicato alle barche fino ai 12 metri, realizzato da Navigli Lombardi e Yacht & Sail con il patrocinio dell’Assessorato alle Attività Produttive del Comune e dell’Unione Confcommercio, è dal 30 aprile e al 2 maggio lungo il Naviglio Grande. Si potranno ammirare oltre 50 imbarcazioni ormeggiate lungo l’alzaia Naviglio Grande, mentre di fronte, lungo la Ripa di Porta ticinese si potranno visitare 40 stand di attrezzature, accessori, abbigliamento tecnico, scuole di vela. Un evento assolutamente insolito per la nostra città, ma pensato anche per rilanciare il settore in un momento di crisi. Per avvicinare al mondo della nautica milanesi e turisti sarà possibile salire sulle imbarcazioni e provarle lungo i canali.
Durante la manifestazione l’area del Naviglio Grande sarà chiusa al traffico: saranno vietate alle auto la Ripa di Porta Ticinese e l’Alzaia Naviglio Grande, nel tratto compreso tra viale Gorizia e il ponte di via Valenza, dal 27 aprile al 3 maggio. Gli appassionati potranno anche rivivere la gioia e le emozioni dell’America’s cup del 1983 quando Azzurra si classificò terza con Mauro Pelaschier al timone e Cino Ricci come skipper. Durante il salone si potrà visitare Azzurra, fresca di restauro, ormeggiata lungo il Naviglio. «Milano è una città più “nautica” di quanto ci si possa aspettare - ricorda Andrea Brambilla, direttore di Yacht & Sail –, con un altissimo numero di possessori di patenti nautiche e di armatori».
Per avvicinare i giovani alla nautica gli organizzatori offrono patentini a prezzo agevolato (240 euro) ai primi 100 universitari che compileranno il vaucher on line (tutto nel sito navigami.it). «NavigaMi – osserva Emanuele Errico, presidente di Navigli Lombardi – è un momento importante per Milano, che recupera una posizione di rilievo anche in campo nautico. Considerando gli operatori coinvolti e i numerosissimi visitatori previsti rappresenta un valore aggiunto per tutto il sistema Navigli, ideale via d’acqua per Expo 2015».
Peccato che per i Navigli non potranno dare il meglio di sé finché la Darsena rimarrà una discarica a cielo aperto. «Milano è una città d’acqua, ma ha una ferita aperta - ha ricordato l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi -. La ferita è la Darsena, che questa amministrazione ha il dovere di chiudere al più presto, anche di fronte a qualche errore commesso da altre amministrazioni».

«La Darsena deve diventare un’occasione di rilancio per Milano - commenta Davide Boni -, da un punto di vista storico, culturale e identitario, facendo in modo che gli elementi tipici del nostro territorio vengano salvaguardati».

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