Salottini di palazzo per gli «over 65»

C’è il portiere sociale, il custode sociale, i centri ricreativi per gli anziani e anche i primi due salottini di palazzo, locali in cui gli anziani vanno a giocare a carte, chiacchierare, guardare la tv, socializzare. Tiziana Maiolo ricorda quel che è stato fatto e non nasconde la soddisfazione per le parole e i progetti di Letizia Moratti su un tema in cui lei, assessore ai Servizi sociali, è da sempre in prima linea: «Mi rende contenta il fatto che la nostra candidata a sindaco, che è un giudice così severo, mostri apprezzamento per le nostre attività in campo sociale».
Il portiere sociale e il custode sociale sono due figure nate per lavorare insieme e aiutare gli anziani nella loro vita quotidiana. Il portiere si occupa di facilitare gli anziani nelle proprie case, informandosi sulle loro esigenze; il custode registra le emergenze e accompagna chi ne ha bisogno a fare la spesa, alle visite mediche, a ritirare la pensione.
Al momento a Milano esistono cinquantasei portieri e custodi sociali, che la Maiolo chiama «angeli custodi degli anziani». Si tratta di portieri di stabili dell’Aler o del demanio ai quali il Comune ha fatto seguire un corso specifico per l’assistenza agli anziani. Quanto ai custodi, sono stati individuati attraverso una gara tra le associazioni che operano nel settore.
Il sistema è stato introdotto nel 1999 da Girolamo Sirchia, quando era assessore ai Servizi sociali. Sono nate così le prime tre postazioni private di custodi sociali, gestite dai francescani.

Negli anni successivi, la Maiolo ha aperto altre postazioni arrivando a un totale di 26, concesso una specie di patrocinio comunale all’iniziativa e organizzato un sistema misto pubblico-privato, soprattutto grazie a un accordo con l’Aler perché venissero riaperte le portinerie. A queste figure si è poi aggiunto il custode socio-sanitario voluto dal ministero della Salute (in particolare da Sirchia) e da quello del Lavoro.

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