Salta il numero legale (e il piano regolatore)

Era annunciata come una maratona, tutti chiusi in aula dalle 15 a mezzanotte. Ma la prima seduta del consiglio comunale sui 1.395 emendamenti al Piano di governo del territorio si è chiusa dopo un quarto d’ora. Una farsa. Quasi comico non ci fosse in gioco lo strumento che dovrebbe (il condizionale a questo punto è d’obbligo) rivoluzionare lo sviluppo urbanistico della città. L’opposizione gioca una mozione «civetta» per smascherare il centrodestra («non regaliamo il numero legale alla prima seduta» era stato l’avvertimento il giorno prima) ed esce al momento del voto. Dentro rimangono in 25, non abbastanza per cominciare la discussione sul Pgt (ne servivano 31). Manca all’appello un terzo della maggioranza: la Lista Moratti in blocco, 7 consiglieri del Pdl e uno del Gruppo misto. «Prima di cercare un incontro con il Pd sarebbe meglio cercarlo dentro al partito», afferma Giudice del Pdl, arrivato (non a caso) in ritardo.

Oggi l’occasione per una resa dei conti: in viale Monza si riunisce il coordinamento cittadino del Pdl e sarà affrontata la questione. «Se qualcuno ha dei mal di pancia parli o taccia per sempre» avverte Vagliati. L’assessore Masseroli abbozza: «È stato solo un incidente di percorso, lunedì si riparte».

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