Salta il «vertice della pace» fra Podestà e Mantovani

Non è ancora il momento del faccia a faccia chiarificatore tra il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani e Guido Podestà. Non presente (assicurano per «impegni in Provincia»), all’incontro di ieri con il governatore Roberto Formigoni, Mantovani, la sua vice Viviana Beccalossi e i ministri lombardi Mariastella Gelmini, Paolo Romani e Ignazio La Russa. Che, da coordinatore nazionale, si è impegnato a presentare «un piano per creare coesione, unità e tranquillità». Anche perché «a Milano dobbiamo ripartire, c’è da fare opposizione. E quella bisogna saperla fare». Secondo Podestà «non si deve parlare di polemiche tra me e Mantovani, questo discorso tra noi si risolve affrontando a tu per tu i temi, abbiamo la necessità di capire perché è mancata una reazione positiva alle scorse elezioni, cosa che faremo anche al consiglio nazionale venerdì e poi, naturalmente, ognuno ha le sue responsabilità». Comunque «non c’è nulla di così particolarmente grave». Durante l’incontro ufficialmente si è parlato della manovra che il governo si prepara a varare. Ma si è anche affrontata «una situazione del partito che ci sta danneggiando molto», assicura una partecipante. «Podestà e Mantovani devono capire che è indispensabile trovare un’intesa, altrimenti sarà un danno per tutti». Perché il livello di conflittualità e lo scontro sui giornali, hanno raggiunto livelli ritenuti «intollerabili». Con i due che al momento non accettano di parlarsi. «E io - assicura La Russa - sto cercando di svolgere un ruolo calmieratore». Dice così. «Nel partito ci vuole più unità. Ne ho parlato con Formigoni, Maurizio Lupi e Luigi Casero. Ci riusciremo». Conferma che i ministri e gli ambienti romani non hanno nessuna intenzione di mettere in discussione il ruolo di Mantovani. Mentre sul territorio, soprattutto dopo l’avvicinamento di Formigoni a Podestà, in molti vorrebbero un ritorno di Podestà. Un patto di ferro tra Regione e Provincia accelerato anche dall’uscita di scena di Letizia Moratti. Ma la soluzione non è vicina. Come hanno confermato l’annullamento del vertice previsto a casa La Russa per la serata. Ancora insormontabile lo scoglio della lettera inviata da Mantovani con la richiesta di concordare col partito le nomine degli enti pubblici nelle società. Mentre sono già partiti gli inviti per convocare le assemblee provinciali. E in prospettiva quella regionale.


In discussione, invece, la posizione dei coordinatori della provincia Monza-Brianza Elena Centemero e Roberto Alboni. Perché a Monza l’anno prossimo si vota e dopo il crack a Cesano Maderno con i consiglieri del Pdl che hanno mandato a casa il sindaco leghista Marina Romanò, ora c’è preoccupazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica