Salute

Bartolinite, cosa provoca e come curare questa dolorosa infiammazione

Si tratta di un disturbo molto fastidioso che può colpire soprattutto le donne in età fertile. Per prevenirlo, però, è possibile seguire alcuni accorgimenti mirati che mantengono in salute le parti intime

Bartolinite, l'infiammazione delle ghiandole di Bartolini

Disturbo tipico dell'età fertile, la bartolinite è l'infiammazione, molto più frequente di quanto si possa credere, di una o di entrambe le ghiandole di Bartolini. Queste ultime, situate nella regione vulvare e precisamente in prossimità dell'orifizio vaginale, hanno il compito di secernere un liquido trasparente e viscoso durante i rapporti sessuali. Non è un caso, infatti, se le loro dimensioni varino con l'avanzare dell'età. Nelle ragazze giovani esse, in quanto non funzionanti, sono piccole. Nelle donne adulte, invece, raggiungono il loro massimo volume, per poi subire un'involuzione dopo la menopausa.

La bartolinite è senza dubbio un disturbo assai fastidioso, ma nella maggior parte dei casi si risolve nel giro di 3-5 giorni. Talvolta, però, può formarsi un ascesso, ovvero una raccolta di essudato purulento, oppure una cisti che, se raggiunge una grandezza tale da arrecare fastidio durante la deambulazione, deve essere marsupializzata o asportata chirurgicamente. Quali sono le cause della bartolinite e come si manifesta?

Le cause della bartolinite

Bartolinite

Quasi sempre responsabile della bartolinite è un'infezione sostenuta da batteri che possono avere origine intestinale oppure vaginale. Tra questi i più frequenti sono lo Streptococco, la Chlamydia trachomatis, il Mycoplasma hominis e l'Escherichia coli.

Non possono, tuttavia, essere escluse altre cause non infettive. Sotto la lente di ingrandimento vi sono soprattutto le lesioni traumatiche dovute all'uso di biancheria intima troppo stretta e non traspirante, alle pedalate frequenti in bicicletta e allo sfregamento durante i rapporti intimi, specialmente se frequenti e di una certa intensità.

Più raramente la bartolinite è l'esito di una malformazione congenita che provoca uno sviluppo anomalo dei tessuti degli organi genitali e della gonorrea, una malattia sessualmente trasmissibile. Un ruolo importante nello sviluppo dell'infiammazione delle ghiandole di Bartolini è sostenuto dall'igiene intima. Si deve, infatti, cercare di evitare di far trascorrere troppo tempo tra un lavaggio e l'altro e quest'ultimo deve essere accurato.

I sintomi della bartolinite

Bartolinite

Il sintomo tipico della bartolinite è una tumefazione (monolaterale o bilaterale) in corrispondenza del terzo inferiore delle grandi labbra. I genitali esterni appaiono deformati a causa della flogosi delle ghiandole che possono raggiungere le dimensioni di una noce e persino di un'albicocca. Ciò può sfociare in irritazione vulvare, difficoltà deambulatorie e dispareunia, ovvero rapporti sessuali dolorosi. Se la bartolinite dipende da un processo infettivo, si possono accusare secrezioni vaginali gialle, febbre e sensazione di peso al basso ventre. Altre manifestazioni inclusono:

  • Prurito locale;
  • Dolore intenso;
  • Arrossamento.

Non è raro che l'infiammazione determini l'ostruzione di un dotto escretore. Il ristagno del secreto all'interno del canale si traduce nella formazione di una cisti. Quest'ultima può ascessualizzare, provocando forte algia, febbre e pus.

Diagnosi e trattamento della bartolinite

Bartolinite

La diagnosi della bartolinite la si ottiene con una visita ginecologica durante la quale lo specialista esaminerà la vulva alla ricerca di rigonfiamenti e di un'eventuale infezione. Raramente, e soprattutto nelle donne con più di 40 anni, i sintomi del tumore vulvare

possono mimare quelli dell'infiammazione delle ghiandole di Bartolini. Ogni sospetto deve essere fugato mediante una biopsia. Il cancro delle ghiandole di Bartolini si manifesta con un nodulo indurito dai bordi irregolari. Se in fase avanzata, esso può sanguinare, prudere o dar luogo a sensazioni dolorose.

Come già anticipato, la bartolinite quasi sempre si risolve in 3-5 giorni. Per alleviare la sintomatologia è possibile assumere antinfiammatori e analgesici. Gli antibiotici, orali e topici, vanno somministrati solo in caso di infezione. L'approccio chirurgico è contemplato solo le cure si rivelano insufficienti o nel momento in cui si ripresentano episodi di bartolinite 2-3 volte nel corso dell'anno. L'intervento d'elezione è la marsupializzazione che consiste nell'esteriorizzazione delle pareti della ghiandola in seguito a una sua incisione. La bartolinectomia, ovvero l'asportazione della ghiandola, si effettua raramente.

Questa procedura, infatti, non è esente da rischi tra cui sanguinamento e successive deformità vulvari.

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