Coronavirus

Covid-19, individuati gli anticorpi che eliminano tutti i ceppi virali

L'infusione degli anticorpi TAU-1109 e TAU-2310 potrebbe sostituire le vaccinazione ripetute e offrire maggiore protezione in particolar modo ai soggetti con un sistema immunitario indebolito

Covid-19, individuati gli anticorpi che eliminano tutti i ceppi virali

Un team di scienziati dell'Università di Tel Aviv ha dimostrato che gli anticorpi isolati dal sistema immunitario dei soggetti guariti dal Covid-19 sono in grado di neutralizzare tutti i ceppi noti del virus, comprese le varianti Delta e Omicron. Secondo i ricercatori questa scoperta potrebbe eliminare la necessità delle ripetute vaccinazioni di richiamo e rafforzare il sistema immunitario dei soggetti a rischio. Lo studio, pubblicato su "Nature Communications Biology", è stato condotto dalla dottoressa Natalia Freund e dai dottori Michael Mor e Ruofan Lee del Dipartimento di Microbiologia Clinica e Immunologia.

L'indagine, in realtà, è il prosieguo di un'analisi preliminare condotta nell'ottobre 2020 quando Freund e colleghi sequenziarono tutte le cellule B (o linfociti B) del sistema immunitario di coloro che erano guariti dal ceppo Covid-19 originale in Isreaele. In quell'occasione isolarono nove anticorpi prodotti dai pazienti. Capirono inoltre che gli stessi si formavano in risposta all'infezione e che erano diretti contro diversi siti virali. Gli anticorpi più efficaci erano quelli che si legavano alla proteina Spike del patogeno, nello stesso punto in cui essa lega il recettore cellulare ACE2.

Con la presente ricerca gli studiosi hanno scoperto che altri due anticorpi (TAU-1109 e TAU-2310) che legano la proteina Spike in un'area diversa dalla regione in cui la maggior parte degli anticorpi erano concentrati fino ad ora, sono molto efficaci nel contrastare le varianti Delta e Omicron. Per la precisione la capacità di TAU-1109 di neutralizzare il ceppo Omicron è del 92% e il ceppo Delta del 90%. TAU-2310, invece, contrasta la variante Omicron con un'efficacia dell'84% e la variante Delta con un'efficacia pari al 97%.

Secondo Freund la straordinaria validità di questi anticorpi potrebbe essere correlata all'evoluzione del virus. L'infettività del Covid-19 aumentava con ogni variante perché ogni volta cambiava la sequenza amminoacidica della parte della proteina Spike che si lega al recettore ACE2. In questo modo venivano, altresì, elusi gli anticorpi naturali creatisi in seguito alle vaccinazioni. Al contrario, TAU-1109 e TAU-2310 si legano a un'altra regione della proteina Spike che, per qualche motivo, non subisce mutazioni. Questi anticorpi sono quindi in grado di neutralizzare più varianti.

Freund ritiene che gli anticorpi possano portare a una vera rivoluzione nella lotta contro il Covid-19: "Per ragioni che ancora non comprendiamo appieno, il livello di anticorpi anti SARS-CoV-2 diminuisce significativamente dopo tre mesi, motivo per cui vediamo persone che si infettano anche dopo essere state vaccinate tre volte. A nostro avviso, il trattamento mirato con anticorpi e la loro infusione in alte concentrazioni può servire come sostituto efficace dei booster ripetuti, specialmente negli individui con un sistema immunitario indebolito".

Lo studio necessita ora di ulteriori conferme.

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