Coronavirus

La dieta chetogenica riduce la mortalità per coronavirus?

Lo studio è stato condotto dall'infettivologo Matteo Bassetti e da Samir Giuseppe Sukkar, Direttore responsabile UOD Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Martino di Genova

La dieta chetogenica riduce la mortalità per coronavirus?

Con il termine dieta chetogenica si indica una strategia nutrizionale basata sulla riduzione dei carboidrati. In questo modo l'organismo è indotto a produrre in maniera autonoma il glucosio e ad aumentare il consumo energetico dei grassi contenuti nel tessuto adiposo. Letteralmente la parola chetogenica significa "dieta che produce corpi chetonici', ovvero tre composti normalmente presenti nel sangue in piccole quantità: l'acetone, l'acido acetoacetico e l'acido beta-idrossibutirrico. Nella dieta chetogenica i corpi chetonici raggiungono un valore superiore alla condizione consueta. Un loro eccesso indesiderato, tuttavia, provoca una condizione chiamata chetosi che si manifesta con: bocca asciutta, sensazione di sete, spossatezza, aumento della diuresi, riduzione dell'appetito, alito o sudore acetonico.

Il meccanismo di funzionamento della dieta chetogenica prevede la riduzione delle calorie e dei carboidrati, in associazione a un corretto livello di proteine e a un elevato contenuto percentuale di grassi. In questo modo, migliorando la lipolisi e l'ossidazione lipidica cellulare, si può favorire il dimagrimento. Questa strategia nutrizionale è, altresì, finalizzata al controllo di alcune patologie (iperglicemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, sindrome metabolica) e alla riduzione dei sintomi tipici dell'epilessia infantile. Gli alimenti consigliati sono: carne, pesce, uova, formaggi, grassi, oli da condimento e ortaggi. Da evitare, invece, cereali, patate, legumi, frutti, bibite zuccherate e dolciumi vari.

Può la dieta chetogenica normocalorica proteggere dalla mortalità per Coronavirus? A questo interrogativo ha cercato di rispondere uno studio pilota (di cui un'anteprima è stata pubblicata sulla rivista Nutrition) condotto dall'infettivologo Matteo Bassetti e da Samir Giuseppe Sukkar, direttore responsabile UOD Dietetica e Nutrizione Clinica del Policlinico San Martino di Genova. La ricerca parte da un presupposto importante. Le forme più gravi di Covid-19 sono caratterizzate dalla cosiddetta "sindrome da tempesta da citochine" (CSS) e dalla coagulazione intravascolare disseminata (DIC). La prima si manifesta con distress respiratorio acuto, choc settico e insufficienza multiorgano. La tempesta da citochine si osserva soprattutto nei pazienti con diabete, obesità, ipertensione e malattie cardiovascolari.

Secondo gli scienziati la dieta chetogenica sarebbe in grado di agire proprio su questa tempesta. La riduzione dell'apporto di glucosio per la glicolisi aerobica nei macrofagi M1, infatti, può favorire il processo antinfiammatorio tramite la modulazione del metabolismo immunitario. L'obiettivo è proprio quello di inibire l'iperattivazione degli M1. Per avere un'ulteriore conferma lo studio controllato randomizzato è stato sviluppato presso l'IRCCS San Martino di Genova e presentato al Comitato Etico Regionale.

Si prevede il trattamento di pazienti con Coronavirus di gravità moderata in centri ospedalieri utilizzando una dieta chetogenica con cibo mediterraneo naturale.

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