Salute

Ecco come il caffè protegge le arterie del cuore (e si vive di più)

Bere caffè fa bene. Ecco il più grande studio mai condotto che rivela come sia un prezioso alleato contro le malattie cardiovascolari oltre ad allungare la vita

Ecco come il caffè protegge le arterie del cuore (e si vive di più)
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Oltre a essere una delle bevande più amate dagli italiani con milioni di persone "abbonate" all'appuntaamento quotidiano, il caffè avrebbe molte importanti proprietà che vanno ben oltre il semplice piacere di avere il suo gusto in bocca. Uno studio che ha preso in considerazione quasi 450 mila partecipanti ed è durato oltre 12 anni ha emesso la sua sentenza: vita più lunga e riduzione delle malattie cardiovascolari per chi beve quotidianamente dall'amata tazzina.

I risultati

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica European Society of Cardiology. "In questo ampio studio osservazionale, il caffè macinato, istantaneo e decaffeinato è stato associato a riduzioni equivalenti nell'incidenza di malattie cardiovascolari e morte per malattie cardiovascolari o per qualsiasi causa", ha affermato il prof. Peter Kistler, primo autore della ricerca. "I risultati suggeriscono che l'assunzione da lieve a moderata di caffè macinato, istantaneo e decaffeinato dovrebbe essere considerata parte di uno stile di vita sano". Le persone coinvolte, tutte fra 40 e 69 anni, sono state esaminate sulle tre diverse tipologie in relazione alle conseguenti (eventuali) aritmie, malattie cardiovascolari e morte.

I decessi ridotti

Tutti loro hanno compilato un questionario in cui veniva chiesto quante tazzine bevessero ogni giorno e di quale tipologia, se solubile, macinato o decaffeinato. A quel punto sono stati raggruppati in sei diverse categorie di assunzione giornaliera, da nessuna a più di cinque tazze al giorno. Poi, i loro risultati sono stati confrontati con i non bevitori per quanto riguarda l'incidenza di aritmie, malattie cardiovascolari e morte. Il responso è stato inequivocabile: "tutti i tipi di caffè sono stati associati a una riduzione dei decessi per qualsiasi causa", spiegano i ricercatori. I rischi più ridotti sono stati osservati in coloro i quali erano soliti bere due o tre tazze al giorno con una possibilità di morte inferiore al 14%, al 27% e all'11% a seconda che il preparato fosse decaffeinato, macinato e istantaneo.

La spiegazione

Nei 12 anni e mezzo di studio, malattie cardiovascolari sono state diagnosticate soltanto nel 9,6% dei partecipanti e tutte e tre le tipologie della bevanda erano associate a una riduzione delle malattie cardiovascolari e sempre in chi ne beveva due o tre tazze al giorno. Rispetto a zero caffè, la possibilità di incorrere in malattie era ridotta rispettivamente del 6%, 20% e 9% per le tipologie sopra menzionate. Alla stampa, Kistler ha dichiarato che anche se la caffeina è il costituente più noto, "la bevanda contiene più di 100 componenti biologicamente attivi. È probabile che i composti non contenenti caffeina fossero responsabili delle relazioni positive osservate tra consumo di caffè, malattie cardiovascolari e sopravvivenza".

Come dimostra l'enorme ricerca, quindi, senza esagerare si può trovare un prezioso alleato contro malattie molto comuni negli anni Duemila: anche chi assume soltanto una tazzina al giorno non deve di certo scoraggiarsi perché rimane pur sempre un prezioso alleato per il funzionamento del cuore.

È chiaro che, chi pensa di cavarsela soltanto con la tazzina sbaglia: bisogna seguire sempre e comunque uno stile di vita sano ed equilibrato e un'alimentazione che possa, da sola, preservare dalle peggiori patologie: le tazzine, da sole, non fanno certo miracoli.

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