Salute

Ecco l’alimentazione amica della tiroide

Per chi soffre di patologie tiroidee è di fondamentale importanza seguire una dieta sana ricca di alimenti contenenti naturalmente lo iodio. Scopriamo i cibi che ne sono fonte preziosa

Ecco l’alimentazione amica della tiroide

Le patologie legate al malfunzionamento della tiroide dovute a carenza di iodio non riguardano più solo il passato.

Lo confermano le attuali campagne del Ministero della Salute sull’importanza del sale iodato e i dati relativi alla ristorazione collettiva. In questo settore infatti l’uso di questo sale non è diffuso quanto dovrebbe. Lo iodio è di fondamentale importanza per chi soffre di tiroide. Questo elemento è il costituente essenziale degli ormoni tiroidei. È la cosiddetta “benzina” della tiroide. Gli omoni tiroidei svolgono due funzioni importanti per il nostro organismo. Regolano il metabolismo e stimolano lo sviluppo nella crescita nel bambino.

Nel feto e nel neonato una loro carenza porta a danni neurologici irreversibili del sistema nervoso centrale. Una carenza di tali ormoni determina la stimolazione della tiroide da parte del Tsh, Questo ormone prodotto dall’ipofisi aumenta la “captazione” dello iodio circolante nel sangue. Induce ad una proliferazione delle cellule tiroidee. Come conseguenza si ha un aumento di volume della ghiandola tiroidea, la formazione di noduli e la normalizzazione della produzione di ormoni da parte della ghiandola.

È di vitale importanza per i malati di tiroide seguire una dieta varia e bilanciata ricca di alimenti contenenti naturalmente iodio. Bisogna sostituire il sale marino comune con quello iodato. È consigliabile non superare di cinque grammi al giorno la quantità di sale iodato raccomandata. In natura ci sono cibi molto ricchi di questo elemento come le alghe, i crostacei, i molluschi, il pesce di mare. Anche quello allevato in acque dolci con mangimi ricchi di alghe è consigliato dai nutrizionisti. Questo sale si può rintracciare anche nel latte di mucca, nello yogurt, nei formaggi freschi, nelle uova e in alcuni tipi di frutta esotica. Per quanto riguarda la carne e le verdure, e in misura minore anche, per i prodotti lattiero-caseari, è difficile dire a priori quanto ne possano contenere. Molto infatti dipende da come è stato trattato il terreno o dal tipo di alimentazione al quale è sottoposto l’animale.

I nutrizionisti consigliano vivamente di prestare attenzione a tutti quei cibi che interferiscono nell’assorbimento di odio da parte della tiroide. È un avvertimento indirizzato soprattutto a chi già soffre di una patologia tiroidea. Si riferisce anche a chi tende ad eccedere nel consumo di alimenti ricchi di interferenti endocrini. Ci riferiamo ai tiocianati che troviamo soprattutto nelle crucifere come cavoli, broccoli, cavolfiori. La buona notizia è che essi con la cottura vengono in buona parte distrutti.

Altre sostanze che possono interferire sono i metalli pesanti, gli erbicidi e i plastificanti.

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