Frattura del femore, negli anziani può essere letale

I dati non sono incoraggianti. Si prevede che in Europa entro il 2030 vi saranno 750mila nuovi casi l'anno

Frattura del femore, negli anziani può essere letale

Secondo la Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot) sono più di 90mila gli anziani che ogni anno finiscono al pronto soccorso per una frattura del femore e migliaia di essi perdono la vita, non ultimo il maestro Ennio Morricone. In fase acuta il tasso di mortalità è del 5%, entro un anno, invece, si attesta attorno al 15-25%. Ad esserne maggiormente colpite le donne (75%) per le quali il rischio di decesso in seguito alle complicanze è pari a quello del tumore al seno. L'incidenza della patologia, inoltre, è in aumento. Si prevede, infatti, che in Europa entro il 2030 vi saranno 750mila nuovi casi l'anno. Il femore è l'osso più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro umano. Comunica con l'anca, costituendo la cosiddetta articolazione coxofemorale, e con la rotula e la tibia nell'articolazione del ginocchio.

Negli anziani la frattura del femore si localizza tipicamente all'estremità superiore dell'osso (testa o collo) e limita in maniera marcata la mobilità dell'arto, peraltro già compromessa dall'età avanzata. Fra le cause principali rientrano le cadute accidentali in casa, ma sono altresì comuni le fratture da stress, ovvero quelle non provocate da urti violenti o traumi, ma da una progressiva degenerazione della struttura ossea. Un altro fattore di rischio è rappresentato dall'osteoporosi, una malattia sistemica caratterizzata dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità. Da non sottovalutare, infine, patologie come il diabete, l'artrite reumatoide, le infezioni e i tumori.

Uno dei sintomi tipici della frattura del femore è il dolore acuto e immediato che può irradiarsi verso l'inguine, ma che può essere anche avvertito all'altezza del ginocchio e della caviglia. Altre manifestazioni includono: difficoltà a stare in piedi e a muovere la gamba, sensazione di uno schiocco al momento del trauma, gonfiore, presenza di lividi e tumefazioni, deformazione e accorciamento dell'arto. Varie sono le complicazioni di una frattura non trattata, prima fra tutte l'artrosi post-traumatica. Da non dimenticare, poi, i processi flogistici, la deformità e la rigidità articolare, cioè la difficoltà a muovere correttamente l'arto.

La frattura del femore in un soggetto con età avanzata è un evento molto pericoloso. Basti, infatti, pensare che il 15-20% dei pazienti muore entro un anno dall'incidente. I dati sono ancora più allarmanti se si considera che circa il 50% dei soggetti perde parzialmente o totalmente l'autosufficienza dopo aver subito una lesione del genere. Nella maggior parte dei casi, inoltre, è necessario il ricovero che spesso si rivela lungo.

Ulteriori problematiche sono legate ai tempi e alle modalità di recupero, esso infatti non è sempre completo. Le ossa appaiono via via più fragili e ciò, oltre a favorire la comparsa di nuove fratture, causa dolore cronico, isolamento sociale e, come già accennato, perdita dell'indipendenza.

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