Salute

Freddo, peggiora rosacea, couperose e acne: lo studio

Il freddo può influire negativamente sulla pelle in inverno: ecco come possono insorgere couperose, rosacea ma anche acne in questa stagione

Freddo, peggiora rosacea, couperose e acne: lo studio

Il freddo può causare danni alla pelle in vari modi. Tutti gli agenti atmosferici possono influire negativamente sulla salute della pelle se non ci si tutela in maniera adeguata e i primi cambi di stagione sono spesso rivelatori.

Il gelo invernale può infatti provocare differenti problemi, come la couperose o la rosacea, ma anche l’acne. Le cause possono essere differenti ma, indicativamente, couperose e rosacea sono disturbi molto simili - tanto da essere talvolta confusi nell’immaginario collettivo. Il freddo infatti colpisce i capillari, per via di una fragilità che può essere congenita ma anche svilupparsi nel corso della vita. Si va quindi dalla couperose che è un iniziale arrossamento di guance, naso e parti del collo - e può diventare da temporanea a cronica - alla rosacea che è una malattia infiammatoria caratterizzata da eritema e lesioni dolorose.

Ciò che accomuna l’influsso negativo del freddo e il comparire di couperose o rosacea è la secchezza della pelle. Ma anche chi ha la pelle grassa non può stare allegro in inverno. Il gelo infatti può influire sulla produzione di sebo - una specie di protezione che l’organismo innesca per proteggersi - e quindi di acne.

Il Time ha riportato uno studio del 2015 realizzato nel New England: è stato rilevato che la percentuale di persone colpite da acne salgono vistosamente - fino all’11% - in inverno, mentre in estate questo problema non c’è, e in autunno e primavera la questione viene tenuta egregiamente sotto controllo. Ma non vale per tutti. Tuttavia lo stress può peggiorare l’infiammazione.

"Il freddo e l'aridità associati alle basse temperature possono causare infiammazioni, uno dei principali fattori patogeni per la formazione dell’acne" ha spiegato Arielle Nagler, docente di Dermatologia presso la Langone Health della New York University.

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