Corti, lunghi, piccoli, grandi, colorati, in bianco e nero, di carta, di stoffa, digitali. I libri sono molto più di un insieme di pagine che racchiudono una storia. Leggere è un integratore di buona salute.
Leggere stimola le regioni del cervello che elaborano il linguaggio, favorisce lo sviluppo cognitivo, l’attenzione e la memoria e riduce l’incidenza di abitudini a rischio. Tale attività ha risvolti positivi sullo sviluppo cerebrale, cognitivo, sociale, culturale, personale ed emotivo-affettivo.
Dunque, per guidare soprattutto i più giovani ad una buona lettura, l’Istituto per la salute dell’Ospedale Bambino Gesù e il Centro per il libro e la lettura, Istituto autonomo del Ministero della cultura, hanno realizzato un vademecum digitale con informazioni importanti sul binomio lettura e salute. L’opera è disponibile online sulla piattaforma multimediale A scuola di salute del nosocomio della Santa Sede.
Come spiega in una nota il gruppo di neuropsichiatri e psicologi del Bambino Gesù, mentre si sperimenta il piacere della lettura, si acquisiscono molte competenze. I libri, infatti, stimolano le regioni del cervello che elaborano il linguaggio, sollecitano la costruzione di significati e simboli che sono alla base della formazione dei concetti e del ragionamento. Le pagine accrescono anche l’attenzione e la memoria.
La lettura quotidiana, inoltre, è stata associata a livelli più bassi di iperattività e di disattenzione e, soprattutto tra gli adolescenti, a una ridotta presenza di abitudini a rischio, quali ad esempio l’uso di alcol e sigarette.
I benefici emergono anche a lungo termine. Una lettura costante ad esempio protegge il cervello e contribuisce in età avanzata a diminuire il rischio di andare incontro all’Alzheimer.
Gli strumenti per la lettura
Non solo i tradizionali volumi cartacei. Per leggere e stare bene i mezzi a disposizione sono tanti. Libri “brulicanti”, silent book, audiolibri: sono parecchi i dispositivi a cui si può ricorrere e che sfruttano canali diversi, quali ad esempio immagini, simboli, testo, voce. Lo scopo è avvicinare i più giovani ai libri in modo da far scoprire loro il piacere di questo passatempo e contribuire a farli stare bene.
Non mancano inoltre opere pensate principalmente per facilitare l’apprendimento di chi ha difficoltà. Bambini e ragazzi con dislessia, in particolare, possono contare su software riabilitativi pensati proprio per recuperare o migliorare alcune abilità come la lettura, la scrittura o il calcolo. Esistono inoltre software compensativi per favorire il processo di autonomia dei bambini nelle diverse fasi dell’apprendimento.
Come leggere con i bambini: i consigli degli esperti
Nella prima infanzia la lettura condivisa e ad alta voce è un importante canale di incontro tra genitori e figli. Si tratta di un’attività che calma, rassicura e fornisce al bambino gli strumenti per capire e comunicare.
Nella guida gli esperti dell’Ospedale spiegano non solo come raccontare un libro ai più piccoli ma anche in quale posizione mettersi e come guardare i propri figli. Sedersi fianco a fianco per osservare le immagini dalla stessa prospettiva favorisce la condivisione. Guardarsi negli occhi consente di trasmettere le emozioni suscitate dal racconto e di capire cosa sente il piccolo.
Accompagnare la storia con gesti che descrivono l’azione aiuta la comprensione e l’ampliamento del vocabolario. Mimare l’intreccio e i personaggi stimola la traduzione in parole di ciò che si vede e a immedesimarsi nei protagonisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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