L'ictus è una vera piaga ma prevenirlo si può

Occhio ad alimentazione e sedentarietà Esistono integratori che riducono il rischio

di Luigi Cucchi

Ogni anno si verificano in Italia circa 196mila ictus, di cui il 20% sono recidive. Il 10-20% delle persone colpite da questa patologia muore entro un mese e un altro 10% entro il primo anno di vita. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l'autosufficienza. L'ictus è più frequente dopo i 55 anni, la sua prevalenza raddoppia poi ad ogni decade, il 75% degli ictus si verifica nelle persone con più di 65 anni.

In Italia, l'ictus è la terza causa di morte, dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie; causa ogni anno il 10-12% di tutti i decessi. L'ictus, come l'infarto miocardico, è una malattia tipicamente multifattoriale: tra i fattori di rischio, l'ipercolesterolemia, l'ipertensione e il sovrappeso, molto diffusi nella popolazione adulta, con prevalenze spesso del 50% o più della popolazione oltre i 60 anni d'età.

La prevenzione delle patologie cardiovascolari e di molte altre, pone pertanto la vitale necessità di ridurre i fattori di rischio attraverso una corretta alimentazione e la lotta alla sedentarietà. Il controllo periodico del proprio peso fornisce informazioni reali vitali sullo stile di vita, deve diventare una consuetudine almeno settimanale se non si vuole entrare nel mondo degli obesi, con tutti i limiti e le disabilità che ciò comporta, e mettere a dura prova cuore, arterie, metabolismo. Il cibo deve darci piacere e non diventare un nostro nemico.

Per un'alimentazione più controllata possono essere utili gli integratori alimentari.

Tra i prodotti più utilizzati nell'area della riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari, ci sono i prodotti a base di riso rosso fermentato, i beta-glucani, la berberina e gli omega 3. Questi integratori hanno visto incrementare ancora più significativamente i consumi (+15% in volumi) quelli a base di riso rosso fermentato e mostrano un aumento ancora più marcato delle vendite in unità (+21%).

Secondo la Nutrition Foundation of Italy, gli integratori alimentari consentono di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nei soggetti che li assumono. I fitosteroli, o steroli vegetali, competono con i meccanismi intestinali di assorbimento del colesterolo, indicendo una riduzione del 10% del colesterolo LDL che, se protratta nel tempo, indurrà un calo di analoga ampiezza della probabilità di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore (infarto miocardico).

La berberina è caratterizzata da una significativa capacità di ridurre anche l'assorbimento intestinale di glucosio. Il beta glucano, fibra insolubile presente in piccole quantità nei cereali e in alcuni funghi, e in quantità maggiori nell'orzo e nell'avena, ha dimostrato la capacità di ridurre il colesterolo LDL e influenzare favorevolmente la glicemia. Gli integratori a base di riso rosso fermentato contengono una molecola ad attività inibitoria sulla sintesi epatica del colesterolo.

Uno studio clinico randomizzato, condotto in Cina su una popolazione di circa 5.000 soggetti, ha documentato la capacità degli integratori di ridurre in maniera statisticamente significativa e clinicamente rilevante gli eventi coronarici e gli ictus cerebrali.

Gli integratori a base di

grassi polinsaturi della famiglia degli omega-3, svolgono azioni varie e integrate, essenziali sia per il normale sviluppo di organi e tessuti (specie la retina, il cervello, il cuore) e sia per una loro corretta funzionalità.

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