Mani fredde: attenzione al fenomeno di Raynaud

Il fenomeno di Raynaud è una problematica che colpisce le dita delle mani, soprattutto nei mesi invernali, ma può nascondere diverse patologie alla base: ecco quali

Mani fredde: attenzione al fenomeno di Raynaud

Il freddo invernale può portare alla luce alcune insidie "silenti" nel nostro corpo e che si manifestano soltanto in determinate condizioni. È il caso delle mani, che possono andare incontro a cambiamenti di colore da prendere come un segnale d'allarme non sempre collegato alle condizioni atmosferiche. Quando le estremità diventano di colore blu potrebbe trattarsi del fenomeno di Raynaud.

Di cosa si tratta

Questa patologia potrebbe anche rappresentare una problematica più ampia che riguarda alcune malattie reumatologiche. Ma come si fa a riconoscere che si tratta proprio di Raynaud? «Le dita delle mani passano da un iniziale pallore, a una fase di cianosi (ovvero di colorito blu-violaceo) e infine a una persistente fase di arrossamento che corrisponde a una ripresa della circolazione», afferma al Corriere della Sera il professore Luigi Sinigaglia, past-president della Sir (Società italiana di reumatologia). Oltre alle basse temperature, questi disturbi possono dipendere anche da uno stress emotivo o fisico Il fenomeno di Raynaud si divide in primitivo e quello secondario.

Le differenze

La tipologia primitiva riguarda un difetto locale della termoregolazione e fa parte della costituzione dell'individuo: generalmente non si tratta di un fenomeno preoccupante anche se si manifesta sin da giovani e ad esserne colpite sono soprattutto le donne. Quello secondario è più serio e può significare la presenza di malattie reumatologiche come sclerodermia, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide e le connettiviti (malattie sistemiche autoimmuni) in generale. Anche in questo caso, è più frequente nelle giovani donne e può manifestarsi anche molti anni prima che appaiano altre manifestazioni della stessa malattia reumatologica. Il Raynaud secondario si può manifestare anche a causa di alcuni farmaci come i beta-bloccanti o per alcuni particolari lavori come nel caso di strumenti vibranti (dall'operaio al musicista).

«Se si sospetta che le manifestazioni alle mani associate al freddo siano espressione di una malattia reumatologica, occorre fare degli esami del sangue, in particolare la ricerca degli anticorpi anti-nucleari e anti-ena», afferma Sinigaglia. Un risultato positivo può essere il segnale di una connettivite. «La conferma si può avere eseguendo la capillaroscopia», aggiunge l'esperto. Si tratta di un esame non invasivo con il quale viene analizzata la vascolarizzazione sulla cute che sta alla base dell’unghia. «Nelle forme primitive i capillari appaiono normali, mentre nelle forme secondarie si possono riscontrare anomalie tipiche».

Fenomeno di Raynaud, quali sono i rimedi

Solitamente, il fenomeno di Raynaud primitivo è benigno e si può limitare stando attenti a non esporsi al freddo coprendosi bene e usando i guanti. Nel caso del fenomeno secondario, va invece curata la patologia che sta alla base: nei casi più gravi, alcuni farmaci sono in grado di "indurre una vasodilatazione periferica" con terapie infusionali durante i mesi invernali. Con l'aumento delle temperature, invece, i fenomeni diminuiscono fino a sparire del tutto.

Come non confondere questa malattia con i classici geloni, reazione anomala del nostro corpo seguita da un riscaldamento molto veloce? Di solito si sviluppano molto ore dopo essersi esposti al freddo con una sensazione di bruciore e prurito nelle zone colpite soprattutto nelle dita di mani o piedi.

In un ambiente molto riscaldato i sintomi possono peggiorare: le dita delle mani possono diventare di colore blu, fanno male e si possono formare vesciche o ulcere nei casi più gravi. Non esponendosi al freddo, i geloni regrediscono nel giro di poche settimane senza causare danni permanenti: viceversa, va consultato un medico nei casi più gravi e ricorrenti.

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