Salute

Metabolismo ed età, sono davvero legati?

Lo studio condotto da quattro scienziati del Centro di ricerca biomedica di Pennington apre le porte a nuovi scenari

Il metabolismo cambia davvero con l'avanzare dell'età?

Tutti o quasi ricordano un momento della vita in cui potevano mangiare qualsiasi cosa senza mettere peso. Quattro ricercatori della Pennington Biomedical hanno invece constatato che il metabolismo, ovvero la capacità dell'organismo di bruciare i grassi, raggiunge un picco molto prima e inizia il suo declino più tardi di quanto si possa immaginare.

Lo studio è apparso sulla nota rivista "Science". «Con l'avanzare dell'età - ha affermato la coautrice Jennifer Rood -ci sono molti cambiamenti fisiologici che si verificano, ad esempio, durante la pubertà e la menopausa. La cosa strana è che i tempi degli stadi del metabolismo non sembrano corrispondere ai marcatori associati alla crescita e all'invecchiamento».

Gli scienziati hanno analizzato le calorie medie bruciate da oltre 6.600 soggetti durante la loro quotidianità. L'età dei partecipanti, provenienti da 29 paesi diversi, variava da una settimana a 95 anni. La maggior parte delle ricerche precedenti misurava la quantità di energia impiegata dal corpo per le funzioni vitali di base (respirazione, digestione, pompaggio del sangue) e le calorie necessarie per rimanere in vita. Tuttavia le funzioni di base rappresentano solo dal 50% al 70% delle calorie che si bruciano ogni giorno. Dalle indagini, dunque, venivano escluse tutte le altre attività.

Per ottenere un numero per il dispendio energetico giornaliero totale, gli studiosi hanno impiegato il metodo dell'acqua doppiamente etichettata. Si tratta di un test delle urine che prevede che un individuo beva acqua in cui l'idrogeno e l'ossigeno nelle molecole della stessa siano state sostituite con forme pesanti naturali. Di conseguenza si misura la velocità con cui esse vengono espulse. Alcune persone credono che l'adolescenza e i 20 anni siano il periodo in cui il metabolismo raggiunge il suo massimo potenziale. Lo studio, invece, ha dimostrato che sono i bambini ad avere i tassi metabolici più alti di tutti.

Il fabbisogno energetico aumenta durante i primi 12 mesi di vita. Al primo compleanno i bimbi bruciano calorie il 50% più velocemente rispetto agli adulti. E questo non solo perché il peso dei piccoli triplica dalla nascita fino al compimento di un anno. Il loro dispendio energetico tende ad essere superiore rispetto a quello che ci si aspetta dalle loro dimensioni corporee. Anche se sono necessarie ulteriori indagini, il metabolismo esplosivo di un neonato può aiutare a spiegare perché i bambini che non mangiano a sufficienza durante questa fase di sviluppo hanno meno probabilità di sopravvivere e di crescere fino a diventare adulti sani.

Dopo l'impennata iniziale nell'infanzia, il metabolismo rallenta di circa il 3% ogni anno fino ai 20 anni, quando si stabilizza in una nuova normalità. Sorprendentemente dalla ricerca è emerso che gli scatti di crescita della pubertà non hanno generato un aumento del fabbisogno calorico giornaliero. Inoltre il metabolismo era più stabile dai 20 ai 50 anni. I dati suggeriscono che lo stesso non inizia davvero a diminuire di nuovo fino a dopo i 60 anni. Il rallentamento è graduale, solo lo 0,7% all'anno. Ma un soggetto di 90 anni ha bisogno del 26% in meno di calorie ogni giorno rispetto a un individuo di mezza età. Ad essere responsabile di ciò è forse la perdita di massa muscolare che si verifica con l'avanzare del tempo, ma non solo.

Gli scienziati indagheranno in merito con futuri studi.

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