Salute

Soluzioni innovative nella lotta alla cecità

Luisa RomagnoniLa cecità per maculopatie, è un fardello pesantissimo per il paziente ma anche a livello previdenziale e sociale. Sotto la lente è soprattutto la degenerazione maculare senile (principale causa di cecità legale e di ipovisione tra gli ultrasessantenni nei Paesi industrializzati), responsabile di un incremento costante negli anni delle prestazioni previdenziali (più 20 per cento). Costi che si sommano ai 400milioni di euro l'anno per assistenza sanitaria e ad altri 300 per perdita di produttività. Intervenire su appropriatezza terapeutica e capacità organizzativa dei Centri specialisti, potrebbe aiutare a curare meglio la cecità evitabile. Del tema se n'è occupato l'Osservatorio Italiano sui Costi della Cecità Legale, realizzato dal Centro di studi economici e internazionali dell'università di Roma Tor Vergata e promosso da Novartis. Dall'analisi dei numeri fin qui elaborati, si evince che l'Inps eroga per le pensioni un numero di prestazioni pari a 100 mila ogni anno con un importo per paziente di circa 3.300 euro all'anno, mentre per le indennità si registra un totale di 125mila prestazioni, con un importo annuo per singolo paziente pari a circa 6 mila euro. Il valore complessivo delle prestazioni Inps per i pazienti ciechi civili ammonta così a circa 1 miliardo di euro l'anno. A differenza del passato, esistono oggi valide soluzioni terapeutiche che permettono di preservare la capacità visiva dei pazienti o addirittura migliorarla. «Le terapie anti-Vegf hanno cambiato considerevolmente il trattamento della degenerazione maculare senile», sottolinea Francesco Bandello, oculista, università San Raffaele, Milano. «Affinché possano dare risultati ottimali, queste terapie richiedono un intervento tempestivo e continuativo nel tempo». Tuttavia, come indica uno studio curato da Stethos e promosso da Novartis, molto deve essere ancora fatto su questi aspetti.

Dall'analisi effettuata su 227 Centri Specializzati nel trattamento delle patologie della retina , emerge un'attesa media di 2 mesi tra la prenotazione e la prima visita, quando il tempo massimo non dovrebbe superare una settimana.

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