Roma

Salvato dai bagnini, muore davanti alla figlia

Trascinato a riva per un malore, muore mezz’ora dopo aspettando l’ambulanza. E la magistratura apre un’inchiesta. Tragedia, ieri pomeriggio, al lago di Bracciano. Vittima un uomo di 47 anni, S.R., in spiaggia con la moglie e la figlia, all’altezza di Vigna di Valle, Anguillara. L’uomo, secondo gli inquirenti, già sofferente di cuore, alle 11,30 si trova in acqua. Improvvisamente il dramma. Le grida d’aiuto dei familiari fanno accorrere ben 4 assistenti di salvataggio che in pochi secondi raggiungono e soccorrono il bagnante. Contemporaneamente interviene la motovedetta dei carabinieri, di pattuglia in zona. «Lo abbiamo trasportato sulla battigia - dicono i bagnini agli investigatori -, era ancora vivo e abbiamo iniziato la respirazione artificiale. Aspettavamo l’arrivo dei soccorsi». Dopo circa 30 minuti l’uomo, purtroppo, muore. Paradossalmente, però, nessuno aveva ancora telefonato al 118. La prima chiamata viene registrata alle 12,12. Passeranno altri 6 minuti perché sul posto arrivi prima l’elicottero del 118, poi un’ambulanza. Inutilmente. Al medico non resta che constatare il decesso. «Appena arrivati - spiega il maggiore Marco Uggeri, comandante dei carabinieri della compagnia di Bracciano - i testimoni lamentavano il ritardo dei soccorsi. L’indagine è d’obbligo anche se abbiamo stabilito che per una serie di motivi, compresa la presenza di un medico sul posto, la gente non ha pensato ad allertare subito la sala operativa del 118». Due settimane prima, il 4 giugno era toccato a un polacco di 22 anni, G. J.. L’anno passato, sempre a Vigna di Valle, muore annegato un altro ragazzo. Sott’accusa, allora, la mancanza totale di assistenti di salvataggio.

«È inquietante - dicono i militari - che in una località con un flusso turistico così intenso non ci sia un presidio sanitario distaccato per il periodo estivo».

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