Ogni anno il 21 gennaio si celebra una giovane nobile martire romana. La storia di SantAgnese, molto popolare tra i cristiani e in modo particolare a Roma, sin dagli anni successivi alla sua scomparsa, ha diversi punti oscuri e forse ununica certezza, la volontà di testimoniare la fede cristiana attraverso il suo martirio alletà di 12 o 13 anni, probabilmente durante le persecuzioni di Diocleziano, tra il 303 e il 313 d.C. Le principali fonti della sua storia dimostrano lincertezza sullo svolgimento dei fatti. Papa Damaso descrisse il coraggio della ragazza di fronte al rogo; S. Ambrogio, invece, basandosi su tradizioni orali, sottolineò la costrizione ad adorare gli dèi pagani e parlò di un tiranno che la uccise con una spada perché Agnese si rifiutò di sposarlo; infine Prudenzio introdusse un nuovo elemento, ovvero la costrizione a essere esposta in un postribolo dove un giovane desiderò possederla e fu accecato da un bagliore, la morte in questo caso arrivò per decapitazione.
Unoccasione per conoscere meglio la storia e le trasformazioni che si sono susseguite riguardo il sepolcro di SantAgnese è stata la conferenza di Vincenzo Fiocchi Nicolai, professore di archeologia cristiana del Pontificio Istituto di archeologia cristiana e del dipartimento di storia a Tor Vergata, un appuntamento che ha attirato lattenzione dei parrocchiani sulle evoluzioni monumentali della basilica costruita sul sepolcro.
Oggi la basilica di SantAgnese fuori le mura, sulla via Nomentana, non è soltanto il luogo dedicato alla piccola martire romana, ma soprattutto un punto di incontro di celebrazioni, conferenze, manifestazioni, missioni in Africa e Brasile e progetti importanti. Uno su tutti, in questo momento, è il progetto «Salviamo SantAgnese». Recentemente, nel corso di periodiche ispezioni sullo stato del complesso monumentale, sono state rilevate tracce di crepe in particolare nei locali dedicati alle attività parrocchiali. «Cè stato un assestamento di tutto ledificio fatto costruire da Giulio II - ci spiega don Franco Bergamin, parroco della basilica - è stato danneggiato ledificio più vecchio risalente allanno 1000 dove, attraverso un approfondito esame dei danni subiti dalla struttura, è stato scoperto nel sottotetto un affresco del XIII secolo, databile 1280 che raffigura in particolare una crocifissione». La parrocchia, di fronte a questa situazione del tutto inaspettata, si è attivata in diverse iniziative volte a reperire finanziariamente degli aiuti per il consolidamento strutturale delledificio. Camillo Ruini, cardinale titolare della basilica, durante lultima visita alla parrocchia in occasione dei festeggiamenti di SantAgnese, si è interessato della situazione dei lavori che richiedono circa un milione e trecentomila euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.