
Forse ci siamo. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini vuole sbloccare il prolungamento della M5 a Monza, la progettazione è partita addirittura dieci anni fa e le associazioni di categoria del territorio - da Assolombarda a Apa Confartigianato e Confcommercio Monza Brianza - nelle ultime settimane hanno rafforzato il pressing, ricordando che è un'opera «in grado di attrarre ogni giorno 200mila passeggeri e di togliere dalle nostre strade 30mila veicoli». Hanno ribadito che è «prioritario» realizzare «l'intero tracciato», anche «ridimensionare le opere di compensazione e accessorie per abbassare i costi complessivi e facilitare il reperimento delle risorse finanziarie». Il nodo, neanche a dirlo, sono gli extracosti, schizzati a 589 milioni sia per l'aumento dei prezzi rispetto al 2018, ma anche per le richieste di modifica avanzate dai gestori dei servizi e dalle amministrazioni locali. Ieri Salvini ha convocato per giovedì 26 giugno - tra due settimane - una riunione con la Regione Lombardia e i comuni di Milano, Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, «per discutere del prolungamento della linea metropolitana M5 a Monza». La riunione, presieduta dal ministro, sarà «l'occasione per definire, insieme ai tecnici del Mit e dei vari rnti coinvolti, le soluzioni progettuali e finanziarie da adottare per garantire un celere avvio delle attività». I 589 milioni da reperire si aggiungono ai 1.296 già stanziati da governo (931 mln), Pirellone (283 mln) e dai quattro Comuni interessati: Milano che è capofila del progetto (37 mln), Monza (27,5 mln), Cinisello (13 mln) e Sesto (4,5 mln). L'obiettivo è di realizzare il tratto di 12,6 chilometri Bignami-Monza in un unico lotto. Il percorso di prevede 11 nuove stazioni con interscambio con la futura Monza Bettola della M1. Da Milano Bignami la «lilla» proseguirà con stop a Testi Gorky, Bassini, Rondinella Crocetta, Lincoln, incrocerebbe Monza Bettola e poi 7 fermate nel Comune di Monza: Campania, Marsala, Monza Fs, Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. A febbraio Regione, d'intesa con Comuni e Mit, ha approvato in giunta le nuove tempistiche: ora l'avvio dei lavori è previsto a settembre 2027 e la fine a marzo 2033, con entrata in servizio a dicembre.
Il 26 giugno «sarà un incontro molto importante, direi decisivo, anche perchè bisogna partire - commenta il sindaco Beppe Sala -. Andiamo per capire che fondi potremo avere. Il progetto c'è, la cosa positiva è che tra Comuni e Regione siamo tutti d'accordo ormai sul tracciato e su tutto, però a seconda dei fondi disponibili potremo capire come graduare il piano». Il Mit, ha spiegato ieri il sottosegretario Tullio Ferrante rispondendo a un'interrogazione del Pd in Commissione Trasporti, «sta valutando la rimodulazione delle risorse complessivamente assegnate al Comune di Milano per interventi per il trasporto rapido di massa».
Il territorio chiede di realizzare l'opera in un unico lotto invece che in due tronconi (prima Bignami-Bettola e più avanti Bettola-Monza Nord). Il consiglio regionale ha già approvato una mozione all'unanimità in tal senso. La M5 «va realizzata in un unico lotto - ha insistito anche due giorni fa in aula il consigliere regionale di Fi Jacopo Dozio -. o rischiamo che non arrivi più a Monza».
La Lega è ottimista. «Bene Salvini - afferma il segretario regionale Massimiliano Romeo -.
Avanti con quest'opera fortemente voluta dalla Lega, per dare una risposta concreta alle esigenze di spostamento e minor smog». Il sottosegretario Alessandro Morelli rimarca che «il mancato rispetto dei tempi ha causato un grave aumento dei costi. Ora Salvini cerca di fare ordine».