Salvini: «Stop al coprifuoco». De Corato: «Giravolta»

Milano come Madrid. La (nuova) parola d’ordine della Lega è difendere la movida. «I primi cinque anni di amministrazione del centrodestra hanno prodotto le ordinanze per garantire la sicurezza in alcuni quartieri, per i prossimi basta coprifuoco, vogliamo una città che vive giorno e notte». Il capogruppo comunale e capolista del Carroccio Matteo Salvini annuncia la svolta «giovane» del partito. E poichè da mesi viene candidato anche a prendere il posto del vicesindaco Pdl Riccardo De Corato, sembra smarcarsi non a caso la distanza dalla sua politica della tolleranza zero e del coprifuoco, «non vogliamo una città che chiude le serrande alle 22.30». Ma De Corato riporta subito il Carroccio sui binari, e ricordo che «le ordinanze sono un prodotto del ministro leghista all’Interno Roberto Maroni, grazie ai maggiori poteri conferiti ai sindaci con il “pacchetto“ sicurezza. Le ha pure elogiate davanti a un consesso internazionale. Niente meno che al forum mondiale sulla sicurezza in Israele, presente il sottoscritto». Rinnegarle «significa denigrare il ministro. E il Carroccio su quelle del “coprifuoco“ (che tra l'altro hanno permesso di denunciare circa 200 reati) era entusiasta e chiedeva l’estensione a tutti i quartieri». Che «ora Salvini faccia una virata a 180 gradi - attacca il vicesindaco - è la controprova che sulla sicurezza ha idee confuse e ondivaghe. Come è assodato, d'altra parte, che il centrosinistra non ha la sicurezza nel proprio dna».


La fase della chiusura anticipa ai locali nelle aree a rischio, ricorda del resto De Corato, «era temporanea e transitoria, lo abbiamo scritto nero su bianco, visto che erano tutte a tempo determinato e abbiamo sempre precisato che erano sperimentali. Dovute a situazioni di emergenza che al momento sono state superate e non le rendono più necessarie. Non c'era bisogno delle giovani marmotte della Lega a ricordarlo, siamo già oltre».

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