È lalbero di Natale lultima tentazione o forse addirittura la mossa della disperazione di Mimmo Di Carlo, per invertire la rotta di una Sampdoria che naviga, ormai da parecchio tempo, in cattive acque. I blucerchiati oggi affrontano la trasferta di Firenze, dopo due giorni di ritiro in Toscana. Una gara molto delicata, che potrebbe teoricamente rappresentare unoccasione di rivincita, a pochi giorni dalla sconfitta nel derby, ma che si presenta davvero ostica. Il grande ex Sinisa Mihajlovic fa pretattica («Per noi sarà più difficile rispetto alle gare con Palermo ed Inter, la Samp sarà arrabbiata e si chiuderà in difesa» ha detto ieri il tecnico viola), eppure limpressione è che non sarà semplice per i doriani uscire dal Franchi con un risultato positivo.
Di Carlo al di là di una panchina tutto sommato salda nonostante una serie spaventosa di risultati negativi potrebbe ripartire da quel poco di buono che si è visto nel derby, ovvero il finale irruente (ma sterile) alla caccia del pareggio, con una sola punta (Maccarone, visto che Biabiany non è al meglio e Macheda al momento è impresentabile) e due rifinitori, probabilmente Koman e Guberti. Sembra incredibile, eppure il tecnico di Cassino, che già ad Udine aveva scherzato col fuoco improvvisando Lucchini difensore esterno e proponendo Dessena sulla fascia (situazione simile a quella del derby), anche oggi sperimenterà di fatto un nuovo schieramento tattico.
Ma nel corso della stagione non è che il balletto continuo dal 4-4-2 al 4-3-1-2, per arrivare persino al 4-3-2-1, abbia dato grandi risultati. E quindi, pur sottolineando le oggettive attenuanti per la gestione di questa strana annata (con gli addii di Cassano, Pazzini e soprattutto del d.g. Gasparin), forse Di Carlo oggi farebbe bene soprattutto a coprirsi, con un modulo (ed un atteggiamento mentale) più equilibrato possibile. Ma tantè.
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